venerdì 31 dicembre 2010

Buon Anno!

Un altro anno se ne è andato, parecchio in fretta direi. Sono abbastanza soddisfatta: ho fatto un viaggio molto importante, ho scritto tanto e ho iniziato la strada per la pubblicazione, ho letto tanto, ho disegnato; stranamente ho raggiunto scopi che mi ero prefissata, anche se non posso ancora dire l'ultima. Certo in parte è stato un anno davvero stressante, tra problemi famigliari, casa a soqquadro, e mille cose da fare e pure di corsa.

Beh, io non sono tipo da dire speriamo che questo anno passi presto, non ho mai creduto "all'anno nuovo, vita nuova", capodanno è un giorno come un altro, sono altre le date che segnano gli eventi della propria vita, ed è in queste date che spero: una è già segnata , l'altra non so mai se ci sarà e la terza mi auguro che con il 2011 possa iniziare a vedersi all'orizzonte, insomma prima del 21/12/2012!

So che a conti fatti, non ve ne frega un tubo, quindi, semplicemente...

*BUON 2011!*


mercoledì 29 dicembre 2010

Durante le vacanze

Cosa fare durante le vacanze se non scrivere e leggere, leggere e scrivere, scrivere e leggere, leggere e scrivere?
Ok, anche disegnare...

leggere scrivere writing reading manga fantasy

venerdì 24 dicembre 2010

Caro Babbo Natale...

...porta gioia e felicità, realizza i desideri dei miei amici, dei bambini del mondo e di tutti coloro che se lo meritano davvero. E, così, per caso, cerca di realizzare anche il mio: l'altra metà del mio sogno!



BUON NATALE A TUTTI!!

giovedì 16 dicembre 2010

La Bella e la Bestia Musical

Tra una corsa e un’altra sono andata a vedere questo musical e, tra una corsa e l’altra, NON posso NON fare una mia modesta recensione, da ignorante di teatro quale sono. Che dire? FANTASTICO!

Mi è piaciuto più di quanto avrei potuto immaginare. I posti erano perfetti, in platea con corridoio davanti -e relativa possibilità di allungare le gambe- centrali; per questo ringrazio il mio papà, che li ha scelti e li ha pagati. La Stage Entertainment ha rifatto il Brancaccio e lo ha rifatto benissimo, e in effetti la parte più bella dello spettacolo sono le scenografie: stupende. Non ho visto dal vivo quella di Broadway, ma vedendola in rete, dico che le nostre gli fanno un baffo. Cambi di scena ogni sette minuti, atmosfere perfette e luci sempre precise, grazie a una tecnologia (pare sia tutto computerizzato e con wireless) ed effetti speciali degni del migliore film 3D, e questo NON è un film.


In effetti la cosa che stupisce di più è il mondo in cui hanno ovviato ad alcune problematiche che potevano sorgere, essendo una trasposizione del film a cartone della Disney: ci sono riusciti benissimo. Manca il cavallo, il che è un gran peccato, e Chicco perde tantissimo, ma sono riusciti comunque a inserirlo e per essere teatro lo hanno fatto molto bene (per recitare Chicco ci sono sette bambini, uno ogni sera). Le musiche sono le stesse della Disney, con qualche canzone in più che non guasta. La traduzione è più fedele al testo inglese originale, ma, anche a sentire i giudizi del pubblico, non ha dato fastidio; io personalmente direi di averlo preferito. Non si perde nemmeno una parola di tutto lo spettacolo, audio perfetto. Come se non bastasse, l’orchestra è dal vivo, ed è sotto il palco, si scorge la testa e la bacchetta del direttore d’orchestra, inoltre un televisore trasmette la loro performance agli attori.


Belle è interpretata da Arianna, da ragazzina ero una sua fan, sì perché questa ragazza collabora con la Disney da lungo tempo; di strada ne ha fatta tanta e se, forse, come attrice dovrebbe essere un po’ meno rigida, come cantate è straordinaria. L’unica cosa (l’unica di tutto lo spettacolo) che mi ha lasciata davvero perplessa è stata la sua reazione nel vedere la Bestia la prima volta: nel film è resa molto più reale, nel musical lei rimane quasi impassibile, al massimo attonita.

La Bestia la immaginavo un po’ più grossa, come è nel film, ma così va benissimo.

Gaston… ah, Gaston mi sta troppo antipatico, ma qui è venuto mille volte meglio che nel film: l’attore recita in maniera straordinaria e fa spaccare dalle risate con i movimenti e le espressioni del viso. Stessa cosa per Babette, amichetta di Lumière, venuta molto meglio qui. Lumière e Tockins (qui Din Don) hanno una recitazione impeccabile e simpatica. Mrs. Brick è una favola e devo dire che, a parte il colore del vestito, la immaginavo proprio così. Nell'insieme, un cast all'apparenza affiatato.


E infine un ultimo appunto: la scena che meno mi piace del film, quella della cena -troppo onirica per i miei gusti-, in questo musical, non solo è riuscita benissimo (visti gli applausi che si è beccata), ma è anche la più bella di tutte. Non so a Milano, ma qui c’è stata anche una piccola sorpresa finale, che ti arriva letteralmente in testa, o almeno ai posti in cui stavamo noi.

Ribadisco che facendo un confronto con altri spettacoli stranieri, questo è particolare (anche molto italiano, addirittura Lumière accenna a “Bellezza in bicicletta”, e io -che di solito queste cose le trovo fuori luogo- l’ho trovato azzeccato e per niente pesante); i vestiti sono straordinari (quelli di Broadway non mi sembrano niente di che). I miei complimenti vanno quindi all’olandese Stage Entertainment, oltre che agli attori.



Se non si fosse capito mi è piaciuto tantissimo. È piaciuto alla mia mamma e, soprattutto, è piaciuto a quel barbaro di mio padre! Andate a vederlo, ne vale la pena e vale tutto il biglietto (evitate i posti laterali).

Qui trovate un video del nostro e qui uno di quello di Broadway. La trama la conoscete tutti, ma se serve, è qui.




venerdì 10 dicembre 2010

Oggi parliamo di sesso

Ho notato che i miei ultimi post parlano di libri altrui e di altrui scrittori. Ho pensato che fosse bene, allora, tornare a parlare di me; ah ah, già vi vedo là, belli assatanati… no, non parlerò di sesso nel modo in cui qualcuno, passando di qui, potrebbe sperare, né descrivendo scene erotiche.

No, la mia è più una riflessione sul sesso nei libri. Perché? Perché mi sono scocciata di leggere di romanzi dove alla prima scena spinta si etichetta come Harmony e perché, di contro, sono arcistufa di questi Harmony senza né capo né coda che passano per fantastiche storie d'amore.

Preciso che Harmony è una collana della Mondadori, uso il termine in senso generale e non riguarda la collana in sé.


Per me la maggior parte degli Harmony sono porno, cosa intendo con porno? Scene di sesso senza storia, anche se tendo a volte a includere tutti quei libri in cui non c’è storia, sì, insomma, come i porno, dove all’inizio ci sta lui che… boh, entra in casa e lei che cucina una bella torta e poi non si sa né come né perché si saltano addosso, ovviamente sono entrambi superdotati, e si susseguono scene raccapriccianti (beh, lo so che i maschietti non le trovano tali, ma io maschietto non sono). Ecco, in alcuni libri è così, né più né meno; e poi mi vengono a raccontare che si tratta di una storia d’amore. MA DOVE?? Poi dicono che le coppie non durano, che non ci si sposa, che non si trova nessuno con cui stare, ohibò, se l’amore è questo, ti credo!


Io capisco il figone di turno che fa sognare noi donne, ma poi ci deve essere altro, chissenefrega sé è alto due metri, muscoloso e atletico, chissenefrega se ha gli occhi più belli del mondo, chissenefrega se combatte cavalieri, demoni e satana in persona per salvarci, chissenefrega se ci apre la portiera della macchina, della carrozza, della zucca: a me tutto ciò non fa per niente sognare, mi fa venire l’orticaria e poi mi gratto per giorni e se ne leggessi due di seguito sono certa mi verrebbero i bubboni della peste nera.

E ci tengo a sottolineare che a me piacciono le scene di sesso (leggerle e scriverle) quelle sensate, però, non quelle cadute dal nulla e, per altro -il 90% delle volte- scritte con i piedi!

Io posso capire una passione improvvisa, se ha senso di esistere, ovvero se nasce con un minimo di logica, ma non potrei chiamarla amore se nel suo sviluppo non succede nulla che costruisca un rapporto basato su altro. Nella vita reale, la passione brucia presto ed è molto più cieca dell’amore, che, a mio avviso, ci vede un occhio sì e uno no.


Poi dall’altra parte mi sento dire che romanzi in cui si parla di ventimila cose, che so, povertà, politica, problemi psicologici e chi più ne ha più ne metta, romanzo magari scritto anche bene… zac! alla prima scena spinta (magari alla fine) "eh no, che schifo, quello è un Harmony". Mah, le giuste vie mai?

Conosco un libro -non dirò il titolo appositamente- in cui si parla della seconda guerra mondiale, di morte, della politica, di una famiglia che crede in una certa politica, di amicizia, di amore tra fratelli, bene, in questo libro lei si innamora di lui (sì, ok perché è un fico) e lui di lei (sì, ok, perché è dolce, amorevole, ingenua), e dopo più di metà libro finalmente riescono a farlo (sì, ok, in tutti i modi possibili immaginabili), più di una volta ho sentito dire “fa schifo, è un Harmony”…

A) avete mai letto un Harmony? Se lo avete fatto, non potete proprio metterli a paragone, se non lo avete fatto, meglio ma non parlate di qualcosa che non conoscete;

B) vuol dire che di tutto il libro (tutte le tematiche scritte sopra, ma anche cosa hanno dovuto passare i due protagonisti) non hai capito un tubo, tutto ciò che ti è rimasto è una scop*** e allora che tristezza!



Lo stesso per una saga che si svolge nella preistoria, molto bella, descrittiva, una scrittura quasi ottocentesca, zeppa di particolari sul mondo preistorico, a tratti quasi noiosa, in cui sono descritte scene spinte, molto dettagliate, non sempre piene di sentimento… niente, non importa che ce ne siano tre su un testo di 600 pagine: è un porno. Bollato! (e a dirlo non sono persone bigotte/santerelline)


Altro punto, perché nei libri si possono scrivere le scene più cruente e sanguinolente al dettaglio e non le scene di sesso al dettaglio senza essere tacciato come porno? Personalmente, se al dettaglio, non mi piacciono nessuna delle due: le descrizioni di pus e teste mozze o di quanto è lungo in centimetri non fanno per me, tuttavia non capisco perché nel primo caso sia realista e nel secondo diventi porno, alla faccia della storia complessa che c’è dietro e soprattutto della coerenza. Mah?!

A mio avviso se scrivi dei particolari dettagliati di aspetti importanti della storia lo devi fare per tutto; se il sesso è importante lo descrivi, e fai lo stesso con una questione altrettanto importante, per esempio i problemi di autismo di un bambino. Certo non fai come la Meyer che descrive scene raccapriccianti di bambini MangiaPanciaMaterna e poi salta a piè pari il lato sessuale, che poi, nel suo caso, non c’era bisogno di andare nel dettaglio in nessuno dei due aspetti. Sono sempre più perplessa.


Ma di perplessità in perplessità, ho scritto un papiro. Vorrei sapere la vostra.


Ah, vorrei precisare dei punti:

- alcuni miei romanzi hanno scene di sesso;

- la mia scrittrice preferita, la Carey, scrive romanzi erotici;

- H. Lee, E. Fromm, T. Hayden (tra i miei preferiti) non scrivono storie d’amore.


ps. le foto sono dei templi di Khajuraho, in India

Se volete fare gli scrittori

«Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali:

leggere molto e scrivere molto.»



On writing, Stephen King


giovedì 9 dicembre 2010

Abbandoni e interviste

Ieri sera volevo scrivere un poco, invece ho deciso di mettermi a leggere; provarci almeno. Sì, perché ho ripreso in mano un libro che sto tentando di leggere almeno da due mesi; il risultato? Dopo tanti anni che non lo facevo, ho deciso di abbandonarlo del tutto.

Sto parlando di “Notte di Piaceri”, e lo so che tutte le fan della Kenyon mi vorrebbero uccidere, ma proprio non ce la faccio. Ci tengo sempre a precisare che “Anche i diavoli piangono” mi era piaciuto tantissimo (tra l’altro lo rileggerei volentieri per capire perché, ma non lo trovo più :/ uffi).

Io Sherrilyn Kenyon non la capisco: come fa ad avere tutte eroine fisicamente scialbe che conquistano - sempre fisicamente - il figone divino di turno dopo un paio d’ore se non meno? Poi ok, potevo chiudere un occhio per un libro (Fantasy Lover), ma un altro così no, nun se po’!

Volevo recensirlo, arrivare alla fine come faccio con tutti i libri; ma nun se po’ legge un raccontato ogni due pagine; nun se po’ legge “quanto sei seducente”; nun se po’ legge lui che vuole saltare addosso a lei sulla base di niente, mentre sono ammanettati, imprigionati e si conoscono da due minuti (peggio di Moccia); nun se po’ legge di questi muscoli sodi, belli, perfetti, ogni riga; nun se po’ legge una storia che inizia sempre uguale; nun se po’!! O almeno io non posso, e siccome già uno l’ho letto, questo lo abbandono. Definitivamente.

Quindi vi lascio segnalando l’intervista che mi ha fatto Arwen sul suo sito, Just for Talking, la trovate qui. Ammetto che rispondere alle interviste mi garba assai :D

venerdì 3 dicembre 2010

Nemesis. L’ordine dell’Apocalisse, di Francesco Falconi

Attenzione: recensione fortemente soggettiva

Ho appena finito “Nemesis. L’ordine dell’Apocalisse”, di Francesco Falconi: un urban fantasy, Y/A, dai risvolti romance e tinto di ali di Angeli e di Demoni. Ecco la trama:

Nascosti tra di loro, invisibili ai comuni mortali, gli Angeli Ombra e i Demoni Emersi operano affinché il delicato Patto d’Equilibrio non venga mai infranto. Queste creature, pur essendo capaci di provare sentimenti umani, sono costrette ad attenersi alle regole del Consiglio dei Cerchi e delle Spirali che ne stabilisce i compiti e punisce ogni trasgressione. Solo una volta ogni otto anni, durante il Tetrastile, i due ordini si riuniscono per tirare il bilancio sull’Equilibrio e processare in modo esemplare i trasgressori. È il 30 febbraio: un crepuscolo di ventiquattro ore in cui gli uomini perdono coscienza e il soprannaturale si manifesta.

L’Equilibro, intanto, corre il più grave pericolo mai affrontato dal Consiglio: Nemesis, la reincarnazione dell’Angelo dell’Apocalisse, sta assoldando Discepoli per sovvertire il Patto, generare il caos e distruggere l’umanità. Ellen Lynch non sapeva nulla di tutto ciò. Eppure da quando si è vista spuntare un paio di ali nere al tramonto, questa è diventata la sua nuova realtà: appartenere alla dinastia dei Demoni Emersi. Una condizione che la costringerà a riscrivere il suo passato e a lottare affinché il suo amore per un Angelo, Kevin, possa avere un futuro.


Questo è il classico romance che piace a me: uno di quelli dove non ci sono solo lui e lei, lei e lui, e tutto ruota intorno a loro, e che mi stucca prima di subito. Per quanto centrale - e lo è - non è il motore del romanzo. Dieci punti solo per questo.


La scrittura di Francesco sembra avere una battuta d’arresto, in senso positivo: rispetto a Prodigium, diviene più netta e precisa; meno spasmodica rispetto all’Aurora; direi più equilibrata e forse più propria dell’autore. Questo da un punto, credo, oggettivo. Dal mio punto di vista (sto quindi parlato di mero gusto personale), è una scrittura troppo netta, scorre così bene che “scorre troppo”! Io sono una persona riflessiva, dannatamente attenta alle emozioni, preferisco una scrittura con meno punti e più subordinate e, però, più coinvolgente; ma è una questione di stile che può o meno piacere.

Ho apprezzato molto il doppio punto di vista - in prima persona - dei protagonisti, anche se, come successo con Shiver, a volte se leggevo di corsa, dovevo tornare indietro per vedere il capitolo di chi fosse (quando una storia mi prende, mi estraggo dalle pagine e non leggo nemmeno più i capitoli).

Ci sono troppi refusi, che fanno perdere il filo.

All'inizio ho un po' faticato per entrare nella storia.


Passiamo ai personaggi: forse, rispetto agli altri libri, i personaggi secondari sono stati meno caratterizzati. Quelli principali, invece, ovvero Ellen e Kevin, sono più caratterizzati di altri (fatta eccezione per Dafne e Alyssa). Mi sono ritrovata molto in Ellen - e in lei ho trovato anche qualcosa dei miei personaggi femminili -, sebbene io non abbia nulla della sua forza… L’unica nota stonata sono state le mille domande che si fa, soprattutto all’inizio: non che io non sia così, anzi, forse me ne faccio più di lei, ma leggerle è un’altra cosa, mi veniva voglia di saltarle. Ho apprezzato e condiviso la sua ironia/autoironia, che trovo anche in me.

Kevin mi ha presa di meno, forse perché più diversa da lui, ma leggere una prima persona maschile è stato davvero interessante: allora anche gli uomini si fanno le paranoie! :D o quantomeno Francesco si fa le paranoie. Kevin è piuttosto orgoglioso, la disciplina imposta fin da tenera età lo rende cieco per certi versi e, a tratti, da prendere a pizze. Tutto sommato c’è un'evoluzione in lui, apprezzabile in termini di personaggio, tuttavia, forse, troppo repentina in termini di scrittura.

Mi piace il rapporto che hanno i due protagonisti perché, nonostante tutto, è squisitamente umano. "«Ehi, Kevin, perché mi stai fissando?», mi sussurrò.

Scrollai le spalle. «Perché sei bellissima.»

Un colorito rosso le incendiò le guance.

[...] «Dai! Non prendermi in giro», gesticolò arruffandosi i capelli."

-solo una nota all'autore: se il tipo in questione sta guidando, è bene che non fissi la bellissima ragazza accanto a sé ; ) -


Temi e ambientazioni: la Scozia, vorrei tanto poterci andare, e, a parte il freddo, il romanzo fa proprio venire voglia di vederla.

Come sempre l’autore riesce a inserire diversi temi senza essere troppo pesante (dieci punti anche qui); in questo caso i temi trattati sono i pregiudizi e, in modo appena velato, il razzismo, oltre all’amore e all’amicizia, nonché al rapporto genitori-figli che forse avrei esaminato più a fondo.

E proprio nel dire questo mi viene in mente che un aspetto che mi ha fatto storcere il naso è stata la fuga dell’autore da alcune emozioni: come l’abbraccio tra Ellen e il padre, che non viene descritto, ma raccontato solo dopo. Anche il bacio che Kevin dà ad Ellen, per quanto il ragazzo lo descriva usando parole anche piuttosto “forti” (quali “passionale”, “violare la sua intimità”), perde qualcosa nei sentimenti, quasi come se fosse, per dirla in termini da manuale, più raccontato che mostrato, e quasi, quindi, come se Francesco rifuggisse dallo scendere fino in fondo. Nei momenti più coinvolgenti sembra staccare la spina all’improvviso. Mi chiedo se dipenda dal fatto che lo scrittore sia un uomo, o se dipenda dal fatto che sia uno Y/A (che, però, non spiegherebbe l’abbraccio non descritto con il padre, ma anzi liquidato in una frase); o forse dipende da me, che sono estremamente “emozionale”.

Comunque ho apprezzato molto questa frase: "Le vere emozioni erano come granelli di polvere, impossibili da afferrare. Visibili solo controluce, che aleggiavano nell'aria, pronti a scivolarle sulla pelle." Beh, ok, forse l'avrei resa al presente e cambiato punteggiatura, ma è il succo che mi piace.


Finalmente non c’è tutta quella magia da bacchetta magica o da cartone animato, che non me gusta affatto. Ci sono Angeli e Demoni (e non so perché ci sia stato questo boom, anche io ho scritto di demoni, ma non per la moda), e sono ben delineati oltre che particolari: gli angeli nella loro lucentezza possono essere assai crudeli, egoisti ed arrivisti; questione di politica, e sì sa che quando si tratta di politica… se pensa solo a magna’! I Demoni: beh, loro sono meno selettivi, più presi dalle emozioni e, per questo, possono essere crudeli, come natura detta, e nello stesso tempo più empatici, quindi più comprensivi e altruisti, come dimostra la famiglia di Ellen e come dimostra la stessa bontà di lei.


Il finale non è per niente scontato; purtroppo avevo capito chi fosse uno degli Immacolati da metà libro, ma come al solito Falconi riempie i finali di buoni colpi di scena… Per una volta, abbiamo un happy ending, anche se dal sapore agrodolce; non posso dire di più.


Per concludere, una buonissima lettura, particolare e scorrevole. Un prezzo troppo alto e un editing da rivedere, in compenso un carattere umano e non i soliti caratteri cubitali.

Nato come libro autoconclusivo, pare avrà un seguito.

Avrei preferito se non fosse stato un Y/A, ma in Italia ormai sembrano funzionare solo quelli...


Ps. Fra’, siccome so che queste sono le rare volte in cui leggi i miei post per intero, ti ricordo l’invito a cena :D


Dati più o meno oggettivi, o forse no :p

Prezzo 16,oo Pag: 277. Rapp. qualità prezzo: insomma, prezzo troppo alto

Edizioni Castelvecchi: redazione: troppi refusi

Copertina: 10/10 è di Barbieri, e ho detto tutto (però Kevin non lo immagino così..)

Genere: urban fantasy, Y/A, Angeli, Demoni, romance

Libro unico: a quanto pare, no


Scrittura: -prima persona alternata, passato - chiara, scorrevole; presenza di due punti e punti e virgole: due punti, sì. Di punto e virgola ce n'è uno in tutto il libro... 9/10

Trama: 8/10

Caratterizzazione protagonista: 9/10; altri personaggi: 8/10

Voto 8,5/10

Consigliato: sì


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