martedì 31 agosto 2010

Lookin' for Ryker

Ragazze, in questo momento mi serve il vostro aiuto. Sto cercando il mio Ryker Mancini. Che ne dite di questo tipo? Vi piace? Vi sembra troppo tenebroso? Come forse avete intuito leggendo Le figlie di Ananke, Ryker non è molto tenebroso, e più "dolciastro", bravo ragazzo...





Si tratta di un modello danese e si chiama Christian Jørgensen.

(ok, torno al mio dovere...)


Disney Time

Nel post precedente, tra i commenti, mi è stato chiesto quale fosse il mio film preferito della Disney, così ho pensato di farne un post.

I film della Disney, come penso a tutti noi, mi ricordano molto l'infanzia e per questo motivo sono affezionata un po' ad ognuno di loro; se proprio devo sceglierne uno tra i classici, però, direi sicuramente Il Re Leone. Di questo film mi ricordo ancora il cinema. Adoravo la colonna sonora, i cui temi sono stati composti da Hans Zimmer, e in particolare ho amato e cantato tantissime volte "Il cerchio della vita" -cantata da Ivana Spagna- "Hakuna matata" e "L'amore è nell'aria stasera" (bellissima quella cantata da Elton John, "Can you feel the love tonight?"), mi piacevano tantissimo Simba e Nala, Timon e Pumbaa, il saggissimo mandrillo Rafiki, che in lingua swahili significa "amico". Ammetto che a suo tempo buona parte di questa preferenza dipendesse dal fatto che mi piacesse molto "Kimba, il leone bianco", con il quale, tra l'altro, sembra ancora irrisolta l'ipotesi di plagio.

Se volessi fare una classifica dei dieci classici Disney che ho preferito, direi che è così:


1- Il Re Leone

2- Le avventure di Peter Pan (quanto mi piacevano i bambini sperduti e Giglio Tigrato)

3- La Bella e la Bestia (delle storie d'amore, la mia preferita)

4- Il libro della giungla (mi riconoscevo in Mowgli e mi piacevano tutte le canzoni)

5- Alladin (mi piaciono Jasmine e la sua tigre, che ho omaggiato nel mio manoscritto)

6- La carica dei 101 (ah, quanto volevo un cane!)

7- La spada nella roccia (Anacleto è il mio mito!)

8- Red e Toby - Nemiciamici (una storia d'amicizia, che supera le diversità, dolcissima)

9- Lilly e il Vagabondo

10- La sirenetta


E dei più recenti ho trovato molto carini Lilo & Stitch e Bolt-un eroe a quattro zampe. Insomma, niente principesse e principi azzurri noiosissimi! Non nutro particolare adorazione per Biancaneva, La Bella addormentata, Cenerentola (di cui adoro solo i topolini) e via dicendo; mi mettono molta ansia film quali Dumbo e Bambi (che però trovo molto carino), Alice nel paese delle meraviglie, Il Gobbo di Notre Dame, Pinocchio (di cui mi piace solo la parte con Geppetto, Figaro e la stella della sera).

Ma, in realtà, il mio film preferito a firma Disney non è tra i classici, poiché si tratta di Mary Poppins: non si sa quante volte io lo abbia visto e quante ancora me lo rivedrei! Di quel film mi piace TUTTO! Da bambina, ero al famosissimo cinema De Piccoli, piangevo come una dannata perché lo volevo vedere un'altra volta, e i miei me lo avrebbero anche permesso, se non fosse stato che era l'ultimo spettacolo; mi hanno portato fuori a forza. Ero già una rompiballe!


Bene, ora ditemi quale sono i vostri.


giovedì 26 agosto 2010

Taron e la pentola magica. Fantasy classico

  Ho rivisto questo film, che fa parte dei classici Disney, e volevo parlarne un po'. Infatti è un film sconosciuto ai più e che a suo tempo fu un vero flop. Taron è decisamente un fantasy, un fantasy classico: narra di questo ragazzo che custodisce animali, tra i quali una maialina magica che viene rapita da Re Cornelius in quanto può indicare al mostruoso sovrano dove cercare la pentola magica, fonte di infiniti poteri (lui vorrebbe resuscitare un esercito di morti). Con l'aiuto di menestrello Sospirello, la principessa Ailin (l'unica principessa che non è stata inserita nell'elenco delle principesse Disney) e Gurghi, un animaletto del bosco un po' bizzarro, Taron (che sogna di diventare un guerriero) parte alla ricerca della maialina e tenterà di salvare il mondo di Prydain da Cornelius.

Il film (a cui partecipò Tim Burton) non rientra nei canoni disneyani, tanto che non ci sono neppure canzoni, inoltre è, per certi versi, quasi horror e non del tutto adatto a un pubblico di bambini, tanto che nei paesi anglofoni è classificato come Parental Guidance, cioè vietato ai bambini non accompagnati.; è stato tratto dai libri di Lloyd Alexander, scrittore fantasy. Il film di per sé, se pensato per un pubblico adulto, non è riuscito benissimo: troppo breve, gli avvenimenti si susseguono velocemente, nonostante i disegni siano quelli favolosi della casa di Topolino. Tuttavia trovo che sia un film da conoscere, soprattutto per chi ama il genere fantasy: ci sono draghi, streghe, castelli, magia, boschi, spade, folletti, animali strani, e chi più ne ha più ne metta. Un film che, anche se avete visto da bambini, io consiglierei di rivedere con gli occhi di ora! Buona visione.



lunedì 23 agosto 2010

Autrice! E se non so' matti...

Per chi stesse seguendo Le figlie di Ananke, ho scritto 3°, 4° e parte del 5° capitolo. Posterò a breve il 3° (*l'ho postato poco fa).
Ho iniziato questa avventura per caso: era un annetto che pensavo a una storia che si svolgesse a Roma e lo spunto mi è venuto dall'esigenza di staccarmi da S. (la protagonista di N.T. - il manoscritto che ho inviato ad alcune case editrici), a cui mi sento legata a filo doppio, e dall'idea che la protagonista dovesse essere una che uccideva e il protagonista non il solito maschio tenebroso, sicuro di sé. Inoltre avevo voglia di scrivere, oibababoi, e quindi eccomi qui. Perché sto raccontando questo? Perché, senza volerlo, mi sono ritrovata "autrice"... in senso un po' più ufficiale. Niente di eclatante, ma, per la prima volta, qualcuno che non fosse un mio amico mi ha dato dell'autrice (mi riferisco a Nasreen, che ha scritto del mio racconto qui). Di strada ce n'è ancora tanta da fare, anzi, chissà se mai la percorrerò tutta, eppure mi ha fatto trooooppo piacere :) Nas, ti ricorderò per questo! Ahhh, che ansia, ora devo mantenere le aspettative... Uuuh, mi sono fregata da sola!! Ahhh, iiihhh!

Ok, la pianto.

Vi lascio questa bella "conversazione" avuta stamane alla fermata dell'autobus.

Signora che prima mi fissa per tre minuti, e poi: «A maRRRocchina.»

Dilhani: "Sono indiana."

S: «'Sta bocc** che fa le bocc** a tutti.»

D: "Che finezza, signora."

S: «E non mi guardare così!»

D: "Veramente sto tentando di non ascoltarla neppure."

S: «Altrimenti chiamo la polizia.»

D: "Se non ha nulla da fare..."

S: «'Sta stronza.»

D: "Ho capito che le sto simpatica."

S: «'Sta NeCra.»

D: "Con la G, signora, la G!"

S: «So' sicura che m'hai fregato il lavoro.»

D: "Se ne avessi uno, signora, potrebbe anche essere."

S: «Manco sai l'italiano.»

D: "A quanto pare neanche lei, signora..."

Per fortuna è arrivato il suo autobus, mi ha salutato con un «sull'autobus salgo prima io!»

D: "Ma si figuri, quando vuole."

Mah, come dice Chiara A, ce n'è di gente strana in 'sta città!


lunedì 16 agosto 2010

Dopo Ferragosto

Lunedì. Il latte l’ho preso, i fichi li ho raccolti e mangiati -ok, ok, divorati- il tempo è sereno, la notte è fresca, potrei quasi stare bene, se non fosse per questa sensazione di vacanze finite. Vacanze che, invero, non sono mai iniziate quest’anno, ma sono dettagli a cui evito di pensare.

Un sonnacchioso ferragosto è arrivato e se ne è andato e ora mi sembra che settembre sia dietro l’angolo. Pazienza, spero solo che ne valga la pena.

Devo dire che oggi Roma era deserta, sarà che erano chiusi anche i negozi, e io mi sono fatta prendere dal panico, forse grazie a chi mi racconta dei topi da appartamento che entrano a rubare anche se sei in casa. Ah, mi ci mancava solo questa, ora ogni volta che vado a dormire nascondo portatile e altre piccole cose importanti, giusto per illudermi di aver fatto del mio meglio. Per il resto, la mia casa è così sottosopra per via dei chissaquando lavori in tre stanze e per via del sempre presente disordine che probabilmente dei ladri finirebbero per scappare a gambe levate. Ecco, insomma, lo spero…

Non ho nulla di interessante da dirvi quindi me ne vado a sparecchiare.

Ah, ho letto Bitten-La notte dei lupi e non mi è dispiaciuto: ero partita un po’ prevenuta, invece, dopo le prime pagine, ho trovato una bella trama e un bel miscuglio di thriller, fantasy e amore non così scontato. A parte un passato prossimo insopportabile e alcuni dettagli davvero noiosi, è una piacevolissima lettura.

Ho anche visto Legion (con Dennis Quaid e Paul Bettany), che è un mezzo horror (tra l’altro ci sono angeli che sono demoni; ma non è che hanno letto Le figlie di Ananke?? :D parentesi nella parentesi, ho aggiornato e pubblicato il secondo capitolo), prevedibile nelle piccole cose e dal finale che ti fa dire “ma che finisce così?”. L’idea di base era carina.


mercoledì 11 agosto 2010

That's me

Giornata del tutto sfasata. Ne ho approfittato per aggiornare il mio profilo su facebook. Ecco qualcosa su di me.

***
Adoro l'ananas (dello Sri Lanka), le ciliegie, i fichi, la cannella, la nutella, la pasta di mandorle e i gelati supercalorici.


Sniffo terra bagnata e benzina. Oltre i profumi Ck e il dopo barba del mio ragazzo.


Amo i cavalli e ho un debole per quelli neri. Mi affascinano i lupi, le tigri bianche e i cuccioli di orso.


Contraddizioni: amo stare con gli amici (con i soliti 4 stronzi -FB docet) e stare sola a farmi gli affaracci miei. Amo Roma e la odio. Sono una persona romantica, ma anche molto cinica in merito.


Odio le zanzare e la cicoria. Non mi piace fare shopping e mangio solo cucina italiana, o quasi.


Se avessi tempo e denaro viaggerei per tutto il mondo.


Mi ipnotizzano i fuochi d'artificio, il fuoco di notte (sarò una potenziale piromane?), i tramonti, i mille arcobaleni creati dai cristalli, il blu non troppo scuro.


A parte alcuni giorni del mese, amo essere donna, ma odio le scarpe, le borse e i gridolini idioti.


Vorrei essere più alta, più magra, più studiosa, più decisa, meno distratta, meno ansiosa, meno piagnona (piango quando sono arrabbiata e sto litigando con qualcuno, e lo detesto).



Se non s'è capito, chiacchiero tanto...

lunedì 9 agosto 2010

Tra estate e mitologia


Prima di andare a sfondarmi di frutta e gelato (adoro l'estate!) supercalorico (beh, forse non dovrei adorarla così tanto...) e poiché mi sono imbarcata nel nuovo racconto - Le figlie di Ananke. Black Light - che spinge per uscire dalle mie dita, lascio un paio di appunti.

Chi è Ananke? La parola sembra provenga da una radice semitica basata sulle consonanti hnk da cui derivano diverse parole, compresa quella greca per "necessità", nel senso di qualcosa di inevitabile. Per Omero era la forza che regolava tutte le cose. In generale nella mitologia greca era la personificazione del destino e per alcuni, oltre ad essere la madre di Adrastea, era anche madre delle Moire.

Sì, ma chi erano le Moire? In greco antico moira significa "sorte", "destino" o "partecipazione". Erano tre donne anziane che servivano l'Ade: Cloto, nome che in greco antico significa "io filo", che appunto filava lo stame della vita; Lachesi, che significa "destino", che lo svolgeva sul fuso e Atropo, che significa "inevitabile", che, con lucide cesoie, lo recideva, inesorabile. La lunghezza dei fili prodotti può variare, esattamente come quella della vita degli uomini. (da wiki)

Nel racconto la protagonista è un demone: nella cultura religiosa e nella filosofia greca, un essere che si pone a metà strada fra ciò che è Divino e ciò che è umano, con la funzione di intermediare tra queste due dimensioni. (sempre da Wiki) Di solito rappresentato come malvagio e soprannaturale, in particolar modo nella cultura cristiana, dove il più famoso è sicuramente Lucifero. Alcuni ricollegano i demoni agli extraterresti. Nel credo Islamico questi esseri sono a metà tra angeli e uomini, una categoria non proprio soprannaturale, quasi umana.

Uno dei nomi della protagonista è Vanth: nella mitologia etrusca rappresentava il fato inevitabile (che trova quindi corrispondenza con le Moire greche, nonché con le Parche romane). La sua iconografia la vuole alata, vestita di un corto chitone dalle bretelle incrociate all'altezza del petto, che lasciano scoperto il seno.

Ci sono altri richiami -in seguito- per ora vi lascio questi.

***

Aggiornamento

Iside: Secondo il mito, assemblò le parti del corpo di Osiride (fratello e sposo), riportandolo alla vita. Per questo era considerata una divinità associata all'oltretomba.

Sekhmet Nesert: divinità egizia. Era la terribile dea della guerra che impersonificando i raggi dal calore mortale del sole incarnava il potere distruttivo dell'astro ma anche l'aria rovente del deserto i cui venti erano il suo alito di fuoco e con i quali puniva i nemici che si ribellavano al volere divino. Portava morte all'umanità. Veniva raffigurata come leonessa o come una donna dalla la testa leonina.

In piazza Campo de' Fiori: avevano luogo le esecuzioni capitali e le punizioni con tratti di corda. Nel 1600 vi fu arso vivo il filosofo e frate domenicano Giordano Bruno, accusato di eresia. In ricordo del filosofo, nel 1888 fu realizzato sul luogo stesso del rogo un monumento bronzeo.

venerdì 6 agosto 2010

Natura. Roma. Libri per L'Aquila

Che bella l'aria pulita, priva di inquinamento; le stelle nel cielo limpido che brillano tremule seguendo la Via Lattea nel blu infinito della notte; che bello svegliarsi con il canto sublime degli uccellini che tubano, amorosi, tra le querce e i noci... è per questo che sono tornata a Roma, no?

Ma sì, dai che ti amo - e tu lo sai!

Vi lascio questa proposta della Giunti al Punto.


Cliccateci sopra per leggere meglio .

lunedì 2 agosto 2010

Lilim del tramonto. Palestina quest, di Bruno Tognolini

Sarò fuori per qualche giorno, così vi lascio una recensione di un libro che ho letto qualche tempo fa (sotto Natale, non proprio come adesso!).




Quando ho iniziato a leggerlo, ho pensato che era un altro buon esempio di libro per bambini adatto anche agli adulti, mi son dovuta ricredere e dire che è un libro per adulti adatto anche ai bambini… Mi è piaciuto tantissimo.


Lele è un bambino di un futuro vicino, Lilim è una bambina della Palestina anno zero. Sono uniti da un gioco, il gioco che fa Lele al computer con l’aiuto di un prete giocarellone. Lilim è la protagonista del gioco. La storia inizia il 15 dicembre per concludersi il 10 di tevet, a Natale. Il libro delinea in modo semplice passato e futuro, li mescola e li ricompone con estrema verosimiglianza, è una miscela di giochi virtuali e paesaggi del presepe, di joystick e pietrine magiche, l’incontro di romani, ebrei, farisei, esseni, re magi, maghi, streghe, fate, sicari, adulti e bambini, magia e fede; è un inno alle filastrocche e ai salmi, ai giochi dei bambini innocenti e meno, alle barbie sempre presenti, ai trucchi dei bimbi straccioni usati come armi. Un libro dove la verità si cela dietro qualsiasi personaggio. Tutto legato a un unico evento virtuale, reale e storico: la nascita di un bambino che le profezie vogliono come il Messia. Quel bambino che Erode voleva eliminare - e non era il solo a temerlo - quel bambino che altri vogliono proteggere, quel bambino che tutti attendono.


Sappiamo tutti come va a finire la storia. Ma cosa ci fa la piccola Lilim, con un occhio chiaro e uno scuro, stracciona di strada, che fa giochi strani e dà da mangiare a Cane Cotto (un bambino che la segue ovunque), insieme a Zahel, un sicario crudele e preparato, che cerca una giovane incinta il cui marito fa il falegname? La verità è palese, ma la curiosità spinge a leggere il libro velocemente, seguendo i due lungo tutta la Palestina, da sud a nord e viceversa, sulle strade sabbiose, il fiume Giordano, il lago di Tiberiade, Nazaret, Betlemme, con descrizioni semplici e suggestive, che descrivono un paesaggio tipico di Israele di oggi e di ieri (quando si visita Israele oggi, l’atmosfera è molto simile). Da metà libro si susseguono un insieme di battaglie a colpi di incantesimi, fionde, spade e preghiere. E la curiosità si fa forte: chi è Lilim? Che poteri ha? Qual è il suo compito? E Zahel? Per chi lavora? E Il re magio Gasparre? E ginnasti romani, i sacerdoti esseni? Perché tutti si agitano per un bambino, mettendo in subbuglio la Palestina, girando qua e là, facendo domane, battaglie di armi e parole?


E nel futuro? Nel futuro Lele è preso da crash di sistema, caschi e guanti che lo gettano nella virtù reale, dalla sorellina che vuole giocare con lui, e, non ultima, dalla mamma, separata, che non sopporta vederlo sempre al computer perso in chissà quali mondi, tanto da andare da una psicologa dell’Igene Virtuale e da Padre Giuseppe, relegato dentro la sua chiesa, con la tosse sempre più forte, ma che vuole fare il suo gioco con il suo bellissimo presepe meccanico. Prete e bambino giocano lo stesso gioco, intralciati da una mamma preoccupata per il proprio figlio e un prete preoccupato per la reputazione della chiesa. Ma non c’è nessuna morale religiosa, c’è fede e speranza, giochi e vendette, morte e vita, buoni e cattivi, questi ultimi non sempre definiti.


Quella di Tognolini è una scrittura semplice, scorrevole, diretta e “pittorica”. A tratti mi ha anche commosso. Qualche pecca l'ho trovata forse nella descrizione della mamma, che doveva essere più dettagliata - a mio avviso - e di qualche personaggio qua e là. Indubbiamente è un libro particolare, nel suo genere fantasy-storico, ma non posso non consigliarvelo, se vi piace leggere.




Quarta di copertina: In un futuro vicino vent'anni e in un passato lontano duemila anni, si snoda la storia di Lilim Pitheké. Lele, un ragazzine esperto di videogame evoluti, e Padre Giuseppe, un vecchio frate costruttore di presepi meccanici, scoprono che stanno giocando la stessa antichissima storia, e che forse non è solo un gioco. Due personaggi tra le loro mani: Lilim, piccola vagabonda dotata di strani poteri, e Zahel, sicario impegnato in un'oscura quest. Cercare una giovane donna incinta di un Re Annunciato, ed eliminare il problema "prima che nasca". Il luogo è la Palestina dei Vangeli, nel formicaio impazzito dell'anno zero, tra legioni romane, monaci guerrieri, ribelli integralisti, Re Magi in viaggio, streghe devote all'antica Dea... Fuori di lì, nella realtà reale, tra madri che protestano per i figli "inchiodati al computer" e frati rigidi e ostili ai giochi, inesplicabili crash di sistema si incrociano a eventi stranamente simili narrati nei Vangeli. E infine eccola: in un tramonto fosco di conflitti, a poche ore dalla nascita di un Dio Bambino, guidata da un bambino videogamer, una strega bambina corre...

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