venerdì 31 dicembre 2010

Buon Anno!

Un altro anno se ne è andato, parecchio in fretta direi. Sono abbastanza soddisfatta: ho fatto un viaggio molto importante, ho scritto tanto e ho iniziato la strada per la pubblicazione, ho letto tanto, ho disegnato; stranamente ho raggiunto scopi che mi ero prefissata, anche se non posso ancora dire l'ultima. Certo in parte è stato un anno davvero stressante, tra problemi famigliari, casa a soqquadro, e mille cose da fare e pure di corsa.

Beh, io non sono tipo da dire speriamo che questo anno passi presto, non ho mai creduto "all'anno nuovo, vita nuova", capodanno è un giorno come un altro, sono altre le date che segnano gli eventi della propria vita, ed è in queste date che spero: una è già segnata , l'altra non so mai se ci sarà e la terza mi auguro che con il 2011 possa iniziare a vedersi all'orizzonte, insomma prima del 21/12/2012!

So che a conti fatti, non ve ne frega un tubo, quindi, semplicemente...

*BUON 2011!*


mercoledì 29 dicembre 2010

Durante le vacanze

Cosa fare durante le vacanze se non scrivere e leggere, leggere e scrivere, scrivere e leggere, leggere e scrivere?
Ok, anche disegnare...

leggere scrivere writing reading manga fantasy

venerdì 24 dicembre 2010

Caro Babbo Natale...

...porta gioia e felicità, realizza i desideri dei miei amici, dei bambini del mondo e di tutti coloro che se lo meritano davvero. E, così, per caso, cerca di realizzare anche il mio: l'altra metà del mio sogno!



BUON NATALE A TUTTI!!

giovedì 16 dicembre 2010

La Bella e la Bestia Musical

Tra una corsa e un’altra sono andata a vedere questo musical e, tra una corsa e l’altra, NON posso NON fare una mia modesta recensione, da ignorante di teatro quale sono. Che dire? FANTASTICO!

Mi è piaciuto più di quanto avrei potuto immaginare. I posti erano perfetti, in platea con corridoio davanti -e relativa possibilità di allungare le gambe- centrali; per questo ringrazio il mio papà, che li ha scelti e li ha pagati. La Stage Entertainment ha rifatto il Brancaccio e lo ha rifatto benissimo, e in effetti la parte più bella dello spettacolo sono le scenografie: stupende. Non ho visto dal vivo quella di Broadway, ma vedendola in rete, dico che le nostre gli fanno un baffo. Cambi di scena ogni sette minuti, atmosfere perfette e luci sempre precise, grazie a una tecnologia (pare sia tutto computerizzato e con wireless) ed effetti speciali degni del migliore film 3D, e questo NON è un film.


In effetti la cosa che stupisce di più è il mondo in cui hanno ovviato ad alcune problematiche che potevano sorgere, essendo una trasposizione del film a cartone della Disney: ci sono riusciti benissimo. Manca il cavallo, il che è un gran peccato, e Chicco perde tantissimo, ma sono riusciti comunque a inserirlo e per essere teatro lo hanno fatto molto bene (per recitare Chicco ci sono sette bambini, uno ogni sera). Le musiche sono le stesse della Disney, con qualche canzone in più che non guasta. La traduzione è più fedele al testo inglese originale, ma, anche a sentire i giudizi del pubblico, non ha dato fastidio; io personalmente direi di averlo preferito. Non si perde nemmeno una parola di tutto lo spettacolo, audio perfetto. Come se non bastasse, l’orchestra è dal vivo, ed è sotto il palco, si scorge la testa e la bacchetta del direttore d’orchestra, inoltre un televisore trasmette la loro performance agli attori.


Belle è interpretata da Arianna, da ragazzina ero una sua fan, sì perché questa ragazza collabora con la Disney da lungo tempo; di strada ne ha fatta tanta e se, forse, come attrice dovrebbe essere un po’ meno rigida, come cantate è straordinaria. L’unica cosa (l’unica di tutto lo spettacolo) che mi ha lasciata davvero perplessa è stata la sua reazione nel vedere la Bestia la prima volta: nel film è resa molto più reale, nel musical lei rimane quasi impassibile, al massimo attonita.

La Bestia la immaginavo un po’ più grossa, come è nel film, ma così va benissimo.

Gaston… ah, Gaston mi sta troppo antipatico, ma qui è venuto mille volte meglio che nel film: l’attore recita in maniera straordinaria e fa spaccare dalle risate con i movimenti e le espressioni del viso. Stessa cosa per Babette, amichetta di Lumière, venuta molto meglio qui. Lumière e Tockins (qui Din Don) hanno una recitazione impeccabile e simpatica. Mrs. Brick è una favola e devo dire che, a parte il colore del vestito, la immaginavo proprio così. Nell'insieme, un cast all'apparenza affiatato.


E infine un ultimo appunto: la scena che meno mi piace del film, quella della cena -troppo onirica per i miei gusti-, in questo musical, non solo è riuscita benissimo (visti gli applausi che si è beccata), ma è anche la più bella di tutte. Non so a Milano, ma qui c’è stata anche una piccola sorpresa finale, che ti arriva letteralmente in testa, o almeno ai posti in cui stavamo noi.

Ribadisco che facendo un confronto con altri spettacoli stranieri, questo è particolare (anche molto italiano, addirittura Lumière accenna a “Bellezza in bicicletta”, e io -che di solito queste cose le trovo fuori luogo- l’ho trovato azzeccato e per niente pesante); i vestiti sono straordinari (quelli di Broadway non mi sembrano niente di che). I miei complimenti vanno quindi all’olandese Stage Entertainment, oltre che agli attori.



Se non si fosse capito mi è piaciuto tantissimo. È piaciuto alla mia mamma e, soprattutto, è piaciuto a quel barbaro di mio padre! Andate a vederlo, ne vale la pena e vale tutto il biglietto (evitate i posti laterali).

Qui trovate un video del nostro e qui uno di quello di Broadway. La trama la conoscete tutti, ma se serve, è qui.




venerdì 10 dicembre 2010

Oggi parliamo di sesso

Ho notato che i miei ultimi post parlano di libri altrui e di altrui scrittori. Ho pensato che fosse bene, allora, tornare a parlare di me; ah ah, già vi vedo là, belli assatanati… no, non parlerò di sesso nel modo in cui qualcuno, passando di qui, potrebbe sperare, né descrivendo scene erotiche.

No, la mia è più una riflessione sul sesso nei libri. Perché? Perché mi sono scocciata di leggere di romanzi dove alla prima scena spinta si etichetta come Harmony e perché, di contro, sono arcistufa di questi Harmony senza né capo né coda che passano per fantastiche storie d'amore.

Preciso che Harmony è una collana della Mondadori, uso il termine in senso generale e non riguarda la collana in sé.


Per me la maggior parte degli Harmony sono porno, cosa intendo con porno? Scene di sesso senza storia, anche se tendo a volte a includere tutti quei libri in cui non c’è storia, sì, insomma, come i porno, dove all’inizio ci sta lui che… boh, entra in casa e lei che cucina una bella torta e poi non si sa né come né perché si saltano addosso, ovviamente sono entrambi superdotati, e si susseguono scene raccapriccianti (beh, lo so che i maschietti non le trovano tali, ma io maschietto non sono). Ecco, in alcuni libri è così, né più né meno; e poi mi vengono a raccontare che si tratta di una storia d’amore. MA DOVE?? Poi dicono che le coppie non durano, che non ci si sposa, che non si trova nessuno con cui stare, ohibò, se l’amore è questo, ti credo!


Io capisco il figone di turno che fa sognare noi donne, ma poi ci deve essere altro, chissenefrega sé è alto due metri, muscoloso e atletico, chissenefrega se ha gli occhi più belli del mondo, chissenefrega se combatte cavalieri, demoni e satana in persona per salvarci, chissenefrega se ci apre la portiera della macchina, della carrozza, della zucca: a me tutto ciò non fa per niente sognare, mi fa venire l’orticaria e poi mi gratto per giorni e se ne leggessi due di seguito sono certa mi verrebbero i bubboni della peste nera.

E ci tengo a sottolineare che a me piacciono le scene di sesso (leggerle e scriverle) quelle sensate, però, non quelle cadute dal nulla e, per altro -il 90% delle volte- scritte con i piedi!

Io posso capire una passione improvvisa, se ha senso di esistere, ovvero se nasce con un minimo di logica, ma non potrei chiamarla amore se nel suo sviluppo non succede nulla che costruisca un rapporto basato su altro. Nella vita reale, la passione brucia presto ed è molto più cieca dell’amore, che, a mio avviso, ci vede un occhio sì e uno no.


Poi dall’altra parte mi sento dire che romanzi in cui si parla di ventimila cose, che so, povertà, politica, problemi psicologici e chi più ne ha più ne metta, romanzo magari scritto anche bene… zac! alla prima scena spinta (magari alla fine) "eh no, che schifo, quello è un Harmony". Mah, le giuste vie mai?

Conosco un libro -non dirò il titolo appositamente- in cui si parla della seconda guerra mondiale, di morte, della politica, di una famiglia che crede in una certa politica, di amicizia, di amore tra fratelli, bene, in questo libro lei si innamora di lui (sì, ok perché è un fico) e lui di lei (sì, ok, perché è dolce, amorevole, ingenua), e dopo più di metà libro finalmente riescono a farlo (sì, ok, in tutti i modi possibili immaginabili), più di una volta ho sentito dire “fa schifo, è un Harmony”…

A) avete mai letto un Harmony? Se lo avete fatto, non potete proprio metterli a paragone, se non lo avete fatto, meglio ma non parlate di qualcosa che non conoscete;

B) vuol dire che di tutto il libro (tutte le tematiche scritte sopra, ma anche cosa hanno dovuto passare i due protagonisti) non hai capito un tubo, tutto ciò che ti è rimasto è una scop*** e allora che tristezza!



Lo stesso per una saga che si svolge nella preistoria, molto bella, descrittiva, una scrittura quasi ottocentesca, zeppa di particolari sul mondo preistorico, a tratti quasi noiosa, in cui sono descritte scene spinte, molto dettagliate, non sempre piene di sentimento… niente, non importa che ce ne siano tre su un testo di 600 pagine: è un porno. Bollato! (e a dirlo non sono persone bigotte/santerelline)


Altro punto, perché nei libri si possono scrivere le scene più cruente e sanguinolente al dettaglio e non le scene di sesso al dettaglio senza essere tacciato come porno? Personalmente, se al dettaglio, non mi piacciono nessuna delle due: le descrizioni di pus e teste mozze o di quanto è lungo in centimetri non fanno per me, tuttavia non capisco perché nel primo caso sia realista e nel secondo diventi porno, alla faccia della storia complessa che c’è dietro e soprattutto della coerenza. Mah?!

A mio avviso se scrivi dei particolari dettagliati di aspetti importanti della storia lo devi fare per tutto; se il sesso è importante lo descrivi, e fai lo stesso con una questione altrettanto importante, per esempio i problemi di autismo di un bambino. Certo non fai come la Meyer che descrive scene raccapriccianti di bambini MangiaPanciaMaterna e poi salta a piè pari il lato sessuale, che poi, nel suo caso, non c’era bisogno di andare nel dettaglio in nessuno dei due aspetti. Sono sempre più perplessa.


Ma di perplessità in perplessità, ho scritto un papiro. Vorrei sapere la vostra.


Ah, vorrei precisare dei punti:

- alcuni miei romanzi hanno scene di sesso;

- la mia scrittrice preferita, la Carey, scrive romanzi erotici;

- H. Lee, E. Fromm, T. Hayden (tra i miei preferiti) non scrivono storie d’amore.


ps. le foto sono dei templi di Khajuraho, in India

Se volete fare gli scrittori

«Se volete fare gli scrittori, ci sono due esercizi fondamentali:

leggere molto e scrivere molto.»



On writing, Stephen King


giovedì 9 dicembre 2010

Abbandoni e interviste

Ieri sera volevo scrivere un poco, invece ho deciso di mettermi a leggere; provarci almeno. Sì, perché ho ripreso in mano un libro che sto tentando di leggere almeno da due mesi; il risultato? Dopo tanti anni che non lo facevo, ho deciso di abbandonarlo del tutto.

Sto parlando di “Notte di Piaceri”, e lo so che tutte le fan della Kenyon mi vorrebbero uccidere, ma proprio non ce la faccio. Ci tengo sempre a precisare che “Anche i diavoli piangono” mi era piaciuto tantissimo (tra l’altro lo rileggerei volentieri per capire perché, ma non lo trovo più :/ uffi).

Io Sherrilyn Kenyon non la capisco: come fa ad avere tutte eroine fisicamente scialbe che conquistano - sempre fisicamente - il figone divino di turno dopo un paio d’ore se non meno? Poi ok, potevo chiudere un occhio per un libro (Fantasy Lover), ma un altro così no, nun se po’!

Volevo recensirlo, arrivare alla fine come faccio con tutti i libri; ma nun se po’ legge un raccontato ogni due pagine; nun se po’ legge “quanto sei seducente”; nun se po’ legge lui che vuole saltare addosso a lei sulla base di niente, mentre sono ammanettati, imprigionati e si conoscono da due minuti (peggio di Moccia); nun se po’ legge di questi muscoli sodi, belli, perfetti, ogni riga; nun se po’ legge una storia che inizia sempre uguale; nun se po’!! O almeno io non posso, e siccome già uno l’ho letto, questo lo abbandono. Definitivamente.

Quindi vi lascio segnalando l’intervista che mi ha fatto Arwen sul suo sito, Just for Talking, la trovate qui. Ammetto che rispondere alle interviste mi garba assai :D

venerdì 3 dicembre 2010

Nemesis. L’ordine dell’Apocalisse, di Francesco Falconi

Attenzione: recensione fortemente soggettiva

Ho appena finito “Nemesis. L’ordine dell’Apocalisse”, di Francesco Falconi: un urban fantasy, Y/A, dai risvolti romance e tinto di ali di Angeli e di Demoni. Ecco la trama:

Nascosti tra di loro, invisibili ai comuni mortali, gli Angeli Ombra e i Demoni Emersi operano affinché il delicato Patto d’Equilibrio non venga mai infranto. Queste creature, pur essendo capaci di provare sentimenti umani, sono costrette ad attenersi alle regole del Consiglio dei Cerchi e delle Spirali che ne stabilisce i compiti e punisce ogni trasgressione. Solo una volta ogni otto anni, durante il Tetrastile, i due ordini si riuniscono per tirare il bilancio sull’Equilibrio e processare in modo esemplare i trasgressori. È il 30 febbraio: un crepuscolo di ventiquattro ore in cui gli uomini perdono coscienza e il soprannaturale si manifesta.

L’Equilibro, intanto, corre il più grave pericolo mai affrontato dal Consiglio: Nemesis, la reincarnazione dell’Angelo dell’Apocalisse, sta assoldando Discepoli per sovvertire il Patto, generare il caos e distruggere l’umanità. Ellen Lynch non sapeva nulla di tutto ciò. Eppure da quando si è vista spuntare un paio di ali nere al tramonto, questa è diventata la sua nuova realtà: appartenere alla dinastia dei Demoni Emersi. Una condizione che la costringerà a riscrivere il suo passato e a lottare affinché il suo amore per un Angelo, Kevin, possa avere un futuro.


Questo è il classico romance che piace a me: uno di quelli dove non ci sono solo lui e lei, lei e lui, e tutto ruota intorno a loro, e che mi stucca prima di subito. Per quanto centrale - e lo è - non è il motore del romanzo. Dieci punti solo per questo.


La scrittura di Francesco sembra avere una battuta d’arresto, in senso positivo: rispetto a Prodigium, diviene più netta e precisa; meno spasmodica rispetto all’Aurora; direi più equilibrata e forse più propria dell’autore. Questo da un punto, credo, oggettivo. Dal mio punto di vista (sto quindi parlato di mero gusto personale), è una scrittura troppo netta, scorre così bene che “scorre troppo”! Io sono una persona riflessiva, dannatamente attenta alle emozioni, preferisco una scrittura con meno punti e più subordinate e, però, più coinvolgente; ma è una questione di stile che può o meno piacere.

Ho apprezzato molto il doppio punto di vista - in prima persona - dei protagonisti, anche se, come successo con Shiver, a volte se leggevo di corsa, dovevo tornare indietro per vedere il capitolo di chi fosse (quando una storia mi prende, mi estraggo dalle pagine e non leggo nemmeno più i capitoli).

Ci sono troppi refusi, che fanno perdere il filo.

All'inizio ho un po' faticato per entrare nella storia.


Passiamo ai personaggi: forse, rispetto agli altri libri, i personaggi secondari sono stati meno caratterizzati. Quelli principali, invece, ovvero Ellen e Kevin, sono più caratterizzati di altri (fatta eccezione per Dafne e Alyssa). Mi sono ritrovata molto in Ellen - e in lei ho trovato anche qualcosa dei miei personaggi femminili -, sebbene io non abbia nulla della sua forza… L’unica nota stonata sono state le mille domande che si fa, soprattutto all’inizio: non che io non sia così, anzi, forse me ne faccio più di lei, ma leggerle è un’altra cosa, mi veniva voglia di saltarle. Ho apprezzato e condiviso la sua ironia/autoironia, che trovo anche in me.

Kevin mi ha presa di meno, forse perché più diversa da lui, ma leggere una prima persona maschile è stato davvero interessante: allora anche gli uomini si fanno le paranoie! :D o quantomeno Francesco si fa le paranoie. Kevin è piuttosto orgoglioso, la disciplina imposta fin da tenera età lo rende cieco per certi versi e, a tratti, da prendere a pizze. Tutto sommato c’è un'evoluzione in lui, apprezzabile in termini di personaggio, tuttavia, forse, troppo repentina in termini di scrittura.

Mi piace il rapporto che hanno i due protagonisti perché, nonostante tutto, è squisitamente umano. "«Ehi, Kevin, perché mi stai fissando?», mi sussurrò.

Scrollai le spalle. «Perché sei bellissima.»

Un colorito rosso le incendiò le guance.

[...] «Dai! Non prendermi in giro», gesticolò arruffandosi i capelli."

-solo una nota all'autore: se il tipo in questione sta guidando, è bene che non fissi la bellissima ragazza accanto a sé ; ) -


Temi e ambientazioni: la Scozia, vorrei tanto poterci andare, e, a parte il freddo, il romanzo fa proprio venire voglia di vederla.

Come sempre l’autore riesce a inserire diversi temi senza essere troppo pesante (dieci punti anche qui); in questo caso i temi trattati sono i pregiudizi e, in modo appena velato, il razzismo, oltre all’amore e all’amicizia, nonché al rapporto genitori-figli che forse avrei esaminato più a fondo.

E proprio nel dire questo mi viene in mente che un aspetto che mi ha fatto storcere il naso è stata la fuga dell’autore da alcune emozioni: come l’abbraccio tra Ellen e il padre, che non viene descritto, ma raccontato solo dopo. Anche il bacio che Kevin dà ad Ellen, per quanto il ragazzo lo descriva usando parole anche piuttosto “forti” (quali “passionale”, “violare la sua intimità”), perde qualcosa nei sentimenti, quasi come se fosse, per dirla in termini da manuale, più raccontato che mostrato, e quasi, quindi, come se Francesco rifuggisse dallo scendere fino in fondo. Nei momenti più coinvolgenti sembra staccare la spina all’improvviso. Mi chiedo se dipenda dal fatto che lo scrittore sia un uomo, o se dipenda dal fatto che sia uno Y/A (che, però, non spiegherebbe l’abbraccio non descritto con il padre, ma anzi liquidato in una frase); o forse dipende da me, che sono estremamente “emozionale”.

Comunque ho apprezzato molto questa frase: "Le vere emozioni erano come granelli di polvere, impossibili da afferrare. Visibili solo controluce, che aleggiavano nell'aria, pronti a scivolarle sulla pelle." Beh, ok, forse l'avrei resa al presente e cambiato punteggiatura, ma è il succo che mi piace.


Finalmente non c’è tutta quella magia da bacchetta magica o da cartone animato, che non me gusta affatto. Ci sono Angeli e Demoni (e non so perché ci sia stato questo boom, anche io ho scritto di demoni, ma non per la moda), e sono ben delineati oltre che particolari: gli angeli nella loro lucentezza possono essere assai crudeli, egoisti ed arrivisti; questione di politica, e sì sa che quando si tratta di politica… se pensa solo a magna’! I Demoni: beh, loro sono meno selettivi, più presi dalle emozioni e, per questo, possono essere crudeli, come natura detta, e nello stesso tempo più empatici, quindi più comprensivi e altruisti, come dimostra la famiglia di Ellen e come dimostra la stessa bontà di lei.


Il finale non è per niente scontato; purtroppo avevo capito chi fosse uno degli Immacolati da metà libro, ma come al solito Falconi riempie i finali di buoni colpi di scena… Per una volta, abbiamo un happy ending, anche se dal sapore agrodolce; non posso dire di più.


Per concludere, una buonissima lettura, particolare e scorrevole. Un prezzo troppo alto e un editing da rivedere, in compenso un carattere umano e non i soliti caratteri cubitali.

Nato come libro autoconclusivo, pare avrà un seguito.

Avrei preferito se non fosse stato un Y/A, ma in Italia ormai sembrano funzionare solo quelli...


Ps. Fra’, siccome so che queste sono le rare volte in cui leggi i miei post per intero, ti ricordo l’invito a cena :D


Dati più o meno oggettivi, o forse no :p

Prezzo 16,oo Pag: 277. Rapp. qualità prezzo: insomma, prezzo troppo alto

Edizioni Castelvecchi: redazione: troppi refusi

Copertina: 10/10 è di Barbieri, e ho detto tutto (però Kevin non lo immagino così..)

Genere: urban fantasy, Y/A, Angeli, Demoni, romance

Libro unico: a quanto pare, no


Scrittura: -prima persona alternata, passato - chiara, scorrevole; presenza di due punti e punti e virgole: due punti, sì. Di punto e virgola ce n'è uno in tutto il libro... 9/10

Trama: 8/10

Caratterizzazione protagonista: 9/10; altri personaggi: 8/10

Voto 8,5/10

Consigliato: sì


lunedì 29 novembre 2010

Aggiornamenti e libri

Aggiornamenti… beh, in realtà è un parolone, non ho aggiornamenti, a parte il fatto che riesco -da una decina di giorni- a ritagliare più tempo per me stessa. Il che tradotto vuol dire che ho potuto aggiornate Le Figlie di Ananke. Black Light, stendere in maniera logica NT2 e leggere libri.


Ed è di quest’ultimo aspetto che vorrei parlare.



Terra ferma, di Matilde Asensi (di cui avevo letto L’origine perduta, che mi era piaciuto molto)


Il libro sono circa duecento pagine, poco più e non mi ha lasciato nulla… ecco la trama:


Spagna, 1598. La giovane Catalina Solìs, figlia di una ricca famiglia in declino, si imbarca per le Americhe su una nave della flotta Los Galeones. Ad aspettarla all'altro capo dell'oceano c'è il suo promesso sposo. Ma una notte, nelle acque dei Caraibi, il galeone viene assaltato dai pirati inglesi e Catalina, travestita da uomo, riesce a fuggire gettandosi in mare. Dopo tre giorni in balia delle onde, raggiunge un'isola deserta: nulla del suo passato l'ha preparata alla sfida della sopravvivenza, di una solitudine e di un'angoscia che si protraggono per due anni, prima che un mercante e il suo equipaggio giungano miracolosamente a salvarla. E a offrirle l'opportunità di diventare Martin Ojo de Plata, figlio perduto del capitano della Chacona. In un futuro del tutto diverso da quello in cui un tempo aveva sperato, Catalina, straordinaria e moderna eroina pronta a sfidare tutti i pericoli e le convenzioni di un mondo inventato dai maschi, dovrà imparare a prendere in mano il proprio destino. E decidere se essere donna o uomo.



A parte forse l’inizio, l’ho trovato lento, prolisso, nonostante la brevità, e a me piacciono i libri prolissi, ma devono essere prolissi interessanti: qui l’Asensi si perde in particolari che sembrano essere messi là solo per farci sapere quanto lei sappia del periodo storico in questione, di pirati, navi e commercio delle colonie spagnole. Bah, sono andata avanti perché non lascio quasi mai un libro, ma ho davvero faticato; se ne avesse fatto un racconto più breve ma più pieno sarebbe stato molto meglio, la storia per lo più fila e sarebbe anche interessante. Non mi sento di consigliarlo, tuttavia credo leggerò il seguito, anche perché già lo ho a casa. Speriamo bene.




Dati (sì ho deciso di dare i dati da adesso in poi, non solo quelli oggettivi)



Prezzo 8.20 Pag: 218. Rapp. qualità prezzo: ok


Edizioni Bur: redazione: ok


Copertina: 7/10


Genere: storico, avventura


Libro unico: no, ci sono altri due libri, che tenterò di leggere.



Scrittura: -prima persona, presente- chiara; presenza di due punti e punti e virgole: sì; troppi paroloni, troppi dettagli. 7/10


Trama: 6/10


Caratterizzazione protagonista: 6/10; altri personaggi: 4/10



Voto 6/10


Consigliato: no




Una grande e terribile bellezza, di Lubba Bray. Tolto il fatto che ancora mi stia chiedendo perché mai questo titolo (è l’originale tradotto letteralmente), devo dire che mi è piaciuto moltissimo! Ecco la trama:


Fine Ottocento. Rimasta orfana di madre e trascurata da un padre schiavo del laudano, la sedicenne Gemma Doyle lascia Bombay, dove ha trascorso l’infanzia, per un severo e cupo collegio femminile appena fuori Londra. Qui riesce a entrare nell’esclusivo gruppo formato dalla potente Felicity, la vezzosa Pippi e l’imbranata Ann. Dopo il primo periodo di permanenza, costellato di noiose lezioni, rigida disciplina e oscure visioni (nonché dalla presenza di Kartik, un giovane misterioso e seducente che l’ha seguita dall’india), Gemma scopre un diario segreto che le svela l’esistenza dell’Ordine, una congrega di donne dedite alla magia e alla scoperta di universi paralleli dove tutto è possibile. Assieme alle amiche, e nonostante la ferma opposizione di Kartik, la ragazza è intenzionata a saperne di più, a ribellarsi alle regole e a raggiungere la grotta nascosta dove l’attende un destino inatteso...



Un libro scritto molto bene, forbito quanto basta, divertente quanto basta, scorrevole. Dai risolvi non sempre scontati, forse più adatto a un pubblico femminile, ma ugualmente leggibile dai ragazzi. Gemma è un personaggio ben sfaccettato, con pregi e difetti; lo stesso le sue amiche, mai banali nelle loro diversità, nei loro diversi problemi e anche nella loro stessa amicizia. La magia, che a me solitamente non piace, è ben proporzionata rispetto alla trama e all’evolversi della vicenda. Forse avrei dato più spazio a Kartik e lo avrei caratterizzato di più, ma visto che ci stanno altri altri due libri, aspetto di vedere il resto.




Prezzo: 11.90 Pag: 380 Rapp. qualità prezzo: ok


Edizione LIT/redazione: ok.


Copertina: 8/10


Genere: storico, avventura, horror, paranormale, fantastico, gotico


Libro unico: no, ci sono altri due libri, che leggerò sicuramente.



Scrittura: -prima persona, presente- chiara, frasi non troppo lunghe, né spezzate da continui punti; presenza di due punti e punti e virgole: sì; 9/10


Trama: 8/10


Caratterizzazione protagonista: 9/10; altri personaggi: 9/10



Voto 8,5/10


Consigliato: sì




Il principe e il peccato, della mia amata Carey. Letto in tre serate, praticamente divorato. Ecco la trama:


Dopo essere miracolosamente sopravvissuto all’assedio della città di Lucca, Imriel de La Courcel, terzo in linea di successione al trono di Terre d’Ange, decide di tornare a casa per affrontare i suoi doveri di principe, accettando il matrimonio combinato con Dorelei mab Breidaia, principessa di Alba. Non appena arrivato a corte, però, Imriel si innamora perdutamente di Sidonie, la legittima erede al trono Angeline, con la quale inizia una relazione clandestina. Per la prima volta nella sua vita il giovane sente di essere davvero felice, ma sarà una felicità di breve durata…



Imriel finalmente diviene un personaggio a tutto tondo: è cresciuto, si lagna di meno e nonostante abbia una buonissima capacità di mettersi nei guai, sono guai molto più scorrevoli e leggibili del primo volume (due in Italia), che erano di una lentezza esasperante -e non avrei continuato se non fosse stata la Carey e se non mi fossi già innamorata di Phèdre-. Qui Imri affronta di petto i problemi politici e l’amore; analizza la figura della madre, che non comprende, ma che tuttavia non accusa più in maniera marcata, dandoci una visione di Melisande più umana (e sempre affascinante); la magia in questo libro, rispetto alla trilogia di Phèdre diviene più presente e comunque ben ponderata. Il lato dolce e quello sadico di Imriel acquisiscono un equilibrio notevole.


Sidonie finalmente diventa più simpatica, riusciamo ad entrare nel suo mondo e comprenderlo: una diciassettenne alle prese con un popolo suddito che la vede come mezzosangue e una diciassettenne passionale dal sangue Kushielin; a me però piace Dorelei, la graziosa moglie di Imriel, che, obbligata anche lei a sposarlo per motivi politici, si innamora di lui.


Phèdre e Josc: e che posso dire? Sono perfetti!


Sulla scrittura della Carey ho già parlato: divina, almeno per me.




Prezzo: 18,00 Pag: 398 Rapp. qualità prezzo: mah…


Edizione Nord/redazione: pessima (refusi, frasi sbagliate, punti mancanti).


Copertina: 6/10


Genere: avventura, storico, fantastico, erotico, romance


Libro unico: no



Scrittura: -prima persona, passato- frasi complesse, ma molto chiare, ritmo incalzante dove serve; presenza di due punti e punti e virgole: decisamente sì; 10/10


Trama: 8/10


Caratterizzazione protagonista: 10/10; altri personaggi: 10/10



Voto 9/10


Consigliato: sì, ma solo se avete letto la prima trilogia e ne avete compreso il mondo


mercoledì 24 novembre 2010

Interview with/Intervista a Jacqueline Carey

Riprendo le redini di questo blog iniziando con un "evento" per me importante: l'intervista a Jacqueline Carey! Per ora la posto in inglese, poi pian piano la traduco. L'intervista è stata fatta con Emanuela Taylor di Diario di Pensieri Persi.

Let me say that I love the Phèdre's trilogy, the growth path that she faces in all the books, and her beautiful and troubled relationship with Joscelin; and I love the depth of the characters and the plot itself, which finds its climax in "The Mask and Darkness" (Kushiel's Avatar). And, yes, I love Melisande, one of the best bad, antagonist characters!
I also love Jacqueline's writing, that teaches me a lot every time I read it. I think... it's perfect!

Hi Jacqueline, I'm very happy to welcome you on my blog. Talking to you it's so exciting for me! I'm a big fan of yours. Would you like to introduce yourself to Italian readers who have read your novel or who are going to?
If you’ve begun reading the books, I hope you’re enjoying the journey. If you haven’t, you have a lot of adventure, sex, romance and intrigue ahead of you!
Ciao Jacqueline, sono molto contenta di darti il benvenuto sul mio blog. Potresti presentarti ai lettori italiani che hanno letto o che leggeranno i tuoi romanzi?
Se avete incominciato a leggere i libri, spero che vi stiate godendo il viaggio. Se non avete iniziato, vi troverete di fronte a un sacco di avventure, sesso, romanticismo e intrighi!



What did inspire you to write "Kushiel's Dart"? Which kind of challenges did you face writing this bookIl Dardo e la Rosa
Part of the inspiration came from research I was doing into angel lore for a non-fiction book, and part of it came from a trip to the south of France. Other aspects are simply a gift of the Muses, like my heroine, Phèdre. Writing such a provocative and controversial character without being exploitational was the biggest challe
Cosa ti ha spinta a scrivere Il dardo e la rosa? Che tipo di problemi hai incontrato nello scrivere questo libro?
Parte dell'ispirazione è venuta da una ricerca che stavo facendo sulle tradizioni degli angeli per un libro non di narrativa, e parte di essa proveniva da un viaggio nel sud della Francia. Altri aspetti sono semplicemente un dono delle Muse, come la mia eroina, Phèdre. Scrivere di un personaggio così provocatorio e controverso, senza eccedere è stata la sfida più grande.
How was Phèdre, a character that feels pleasure in pain, born? Is there anything of yourself into Phèdre?
Where a character like Phèdre comes from is a mystery, even to me! There is enough of me in her to understand her, but only just enough. I wish I had her skill at foreign languages.

Com'è nata Phèdere, un personaggio che prova piacere nel dolore? C'è qualcosa di tuo in lei?
Da dove venga un carattere come Phèdre è un mistero, anche per me! C'è abbastanza di me in lei per capirla, ma solo quel tanto che basta. Mi piacerebbe avere la sua abilità con le lingue straniere.
Why did you choose as Phèdre's marque the rose?
The combination of beauty and thorns seemed appropriate for someone who experiences pleasure in pain.
Perché hai scelto la rosa come tatuaggio?
La combinazione di bellezza e spine sembrava appropriato per qualcuno che sperimenta il piacere nel dolore.
Your books are set in an "alternative" world. How did you come out with the setting and the religion?
The short answer is research, research, research! I’ve always loved history and mythology, so playing with it was a natural extension of my interests.
I tuoi libri sono ambientati in un mondo "alternativo". Come è venuta l'idea dell'ambientazione e della religione?
La risposta breve è ricerca, ricerca, ricerca. Io ho sempre amato la storia e la mitologia, così giocare con esso è stata una naturale estensione dei miei interessi.
Terre d'Ange is a deeply religious and tollerant world, which presents a really strong sexual freedom and on the one hand it isn't understandable outside your novels (I'm talking, for example, about the possibility of prostitution of girls and boys, even in their childhood). If the real world were as Terre d'Ange, would you like it?
Children may be raised and trained in pleasure houses in Terre d’Ange, but not to serve as prostitutes until reaching the age of maturity! If that wasn’t clear, perhaps there was some confusion in the translation. That said, I think the world would be a happier place if love and sexuality were considered sacred matters.
Terre d’Ange è un mondo profondamente religioso e tollerante, ma presenta una libertà sessuale molto forte, e per certi versi non comprensibile se non all’interno dei tuoi racconti (mi riferisco, per esempio, all’avvio alla prostituzione di ragazzi e ragazze, già da bambini). Ti piacerebbe se il mondo reale fosse quello descritto in Terre d’Ange?
I bambini possono essere allevati e addestrati in case di piacere in Terre d'Ange, ma non per scrivere come prostitute fino a raggiungere l'età della maturità! Se questo non era chiaro, forse c'è stata una certa confusione nella traduzione. Detto questo, penso che il mondo sarebbe un posto più felice se l'amore e la sessualità sono state considerate questioni sacre.
Creating the "Thirteen Houses of Pleasure", how much inspiration did you take from Geishas' Karyukai and how much did come from other sources or your immagination, instead?
On a subconscious level, I’m sure there was some influence, but I’m only casually familiar with Geisha culture. The names of the Thirteen Houses were inspired by the Victorian Language of Flowers, in which courting lovers would exchange coded messages using the symbolic meaning of various flowers.
La creazione delle Tredici Case del Piacere, quanto ti sei ispirata al Karyukai delle Geishe e quanto, invece, è arrivato da altre fonti o dalla tua immaginazione?
Su un livello subconscio, sono sicura che ci fosse una certa influenza, ma io ho una familiarità con la cultura delle Geishe solo per caso. I nomi delle Tredici Case sono stati ispirati dal linguaggio dei fiori Vittoriani, quando gli amanti durante il corteggiamento potevano scambiarsi messaggi in codice con il significato simbolico dei fiori.
When you decide third volume's title, with the world "Avatar" did you refer to Phèdre? Or even o Joscelin? Or maybe to Mahrkagir?

It is intended to refer to Phèdre. The title was actually my editor’s idea.
Quando hai deciso il titolo del terzo volume, con Avatar ti riferisci a Phèdre? O anche a Joscelin? O forse al mahrkagir?
Sì riferisce a Phèdre. Il titolo era un idea del mio editor.
Last Thursday in Italy was published "The Prince and the Sin", first part of "Kushiel's Justice". What did inspire you to write this novel? Why did you choose Imriel as main character of this new trilogy?
From the moment I conceived of “Kushiel’s Avatar,” I knew I wanted to continue the series with Imriel as my new protagonist. He’s a deeply conflicted character who suffered a great deal at a young age, which creates a lot of dramatic potential.
Giovedì scorso in Italia è uscito Il principe e il peccato, primo volume di Kushiel’s Justice. Cosa ti ha spinto a scrivere questa storia? Perché hai scelto Imriel come personaggio principale di questa nuova trilogia?
Dal momento in cui ho concepito "La maschera e le tenebre", sapevo che volevo continuare la serie con Imriel come il mio nuovo protagonista. Lui è un personaggio estremamente combattuto che ha sofferto molto in giovane età, che crea molto potenziale drammatico.
Which ones are the differences between writing about Imriel and writing about Phèdre?
After writing from Phèdre’s point of view for so long, it was a challenge to switch to a such a different character, writing from the point of view of a very damaged young man. Imriel’s deepest desires are the opposite of Phèdre’s, but unlike her, he fears them.
Quali sono le differenze tra scrivere di Phèdre e scrivere di Imriel?
Dopo aver scritto dal punto di vista di Phèdre per così tanto tempo, era una sfida passare a un un personaggio così diverso, la scrittura dal punto di vista di un uomo molto giovane danneggiato. più I più profondi desideri di Imriel sono l'opposto di Phèdre, ma diversamente da lei, li teme.
Out of all the books you've written, which one is your favourite? Which is the one you're most attached to?
That’s a hard question to answer! But I will say “Kushiel’s Dart,” because it was my first love and the one that began my career as an author.
Di tutti i libri che hai scritto, qual è il tuo preferito? Quale quello a cui sei più affezionata?
Questa è una domanda difficile a cui rispondere! Ma io dico "Kushiel's Dart," perché è stato il mio primo amore e quello che ha iniziato la mia carriera come autrice.
La prescelta e l'eredeWhich one of the U.S.A. cover do you prefer? Do you like the italian ones?
“Kushiel’s Chosen” is my favorite U.S.A. cover. I do like the new Italian ones for the Imriel books. They’re very sexy and sophisticated.
Quale tra le copertine americane preferisci? Ti piacciono quelle italiane?
"Kushiel's Chosen" è la mia copertina preferita negli Stati Uniti. Mi piacciono quelle nuove italiane per i libri di Imriel. Sono molto sexy e sofisticate.
What was your road to publication like? Was it easy, or difficult? After publishing your novels, did you expected the success you had?
It was a difficult road. I spent ten years as a struggling writer before being published. In the end, it was a good thing, as it made me become a better writer. The books have been more successful than I expected. Ten years ago, I would not have imagined doing an interview for an Italian blog!
Come è stata la tua strada verso la pubblicazione? è 'stata facile o difficile? Dopo la pubblicazione dei tuoi romanzi, avevi previsto il successo che hai avuto?
E' stata una strada difficile. Ho trascorso dieci anni come scrittore che lotta prima di essere pubblicato. Alla fine, è stata una buona cosa, perché mi ha fatta diventare uno scrittrice migliore. I libri hanno avuto più successo di quanto mi aspettassi. Dieci anni fa, non avrei immaginato di fare un'intervista per il blog italiano!
Which ones are the most challenging and the most rewarding aspects of writing?
I actually love the process of writing and being immersed in bringing the story to life. For me, that’s the most rewarding aspect. It’s the time between finishing one project and starting another that I find challenging.
Quali sono gli aspetti più difficili e più gratificanti della scrittura?
Io in realtà amo il processo di scrittura e di essere immersa nel portare in vita la storia. Per me, questo è l'aspetto più gratificante. E 'il tempo tra la fine di un progetto e l'inizio di un altro che trovo impegnativo.
What do you do while you're writing? Have you got any particular creative process?
Nothing exciting, I’m afraid! I don’t have any special creative process. I do a lot of thinking and researching before I begin. Then I spend 3-4 hours a day doing the actual writing until I finish.
Che cosa fai mentre scrivi? Hai qualche particolare processo creativo?
Niente di eccitante, ho paura! Non ho alcun particolare processo creativo. Faccio un sacco di pensieri e di ricerca prima di iniziare. Poi passo 3-4 ore al giorno facendo la scrittura vera e propria fino a che non finisco.
Do you plot your stories in advance or do the story and the characters develop as you write? Usually, how long do you write to finish a novel?
I plot my stories in advance. I know there are writers who start without a plan and see what develops, but I can’t work that way. On average, it takes me about a year to write one of the big Kushiel novels.
Tracci prima la trama della storia o la trama e i personaggi si sviluppano mentre scrivi? Di solito, quanto tempo impieghi per finire un romanzo?
Scrivo la trama in anticipo. So che ci sono scrittori che iniziare senza un progetto e vedono come si sviluppa, ma non posso lavorare in questo modo. In media, mi ci vuole circa un anno per scrivere uno dei romanzi grandi di Kushiel.
When you're not writing, what kind of books do you like to read?
I read in any and all genres. I enjoy mainstream literary fiction, mysteries, thrillers, paranormals, fantasy, science fiction, comedies. Historical fiction is a big literary influence for me.
Quando non scrivi, che tipo di libri ti piace leggere?
Ho letto tutti i generi. Mi piacciono romanzi mainstream, i misteri, i thriller, paranormali, fantasy, fantascienza, commedie. La narrativa storica è una grande influenza letteraria per me.
Which ones are your favourite writers?
Mary Renault’s novels set in ancient Greece were the first “adult” books I read, and remain favorites, both for their ability to bring the past to life, and the lyrical writing. The opening line of “Kushiel’s Dart” is written as an homage to “The Persian Boy,” which was the first book of hers I discovered.
Quali sono i tuoi scrittori preferiti?
I romanzi di Mary Renault ambientati nell'antica Grecia erano i primi libri da "adulto" che ho letto, e restano i preferiti, sia per la loro capacità di portare in vita il passato, sia per la scrittura lirica. L'apertura di "Kushiel's Dart" è scritto come un omaggio a "The Persian Boy", che è stato il primo suo libro che ho scoperto.
What do you do every day? What hobbies do you have?
Researching, writing, and keeping up with correspondence from fans takes up most of my time every day. I enjoy cooking to relax, and spending time eating, drinking and talking with friends.
Cosa fai nella vita di tutti i giorni? Quali sono i tuoi hobby?
La ricerca, la scrittura, e tenere il passo con la corrispondenza dei miei fan occupa la maggior parte del mio tempo ogni giorno. Mi diletto a cucinare per rilassarmi e a spendere tempo per mangiare, bere e chiacchierare con gli amici.
Have you got the rose tattoo of Phèdre? Or you have other tattoos?
Although many readers ask this question, I do not have the rose tattoo, or any other tattoos. Someday, maybe!
Hai il tatuaggio con la rosa di Phèdre?
Sebbene molti lettori mi pongano questa domanda, io non ho tatuata la rosa né altri tatuaggi. Un giorno, forse!
Have you got any future plan? Have you any other project you're currently working on?Jacqueline Carey
I just finished copyediting “Naamah’s Blessing,” which is the final volume in another D’Angeline trilogy set several generations after the conclusion of Imriel’s story. After that, I have a few different ideas. We will see!
Hai qualche progetto futuro? Hai qualche altro progetto al quale stai attualmente lavorando?
Ho appena finito di editare "Naamah's Blessing", che è il volume finale in un'altra trilogia Angelin ambientata diverse generazioni dopo la conclusione della storia di Imriel. Dopo di che, ho un paio di idee diverse. Vedremo!
Again, thank you so much! It was a real pleasure for me. Do you want to tell us something before saying goodbye?
Thanks for reading! I hope one day I have a chance to visit, and meet some of my Italian readers in person.
Ancora una volta, grazie mille! E 'stato un vero piacere per me. Vuoi dirci qualcosa prima di salutarci?
Grazie per la lettura! Spero che un giorno potrò avere la possibilità di visitare ed incontrare alcuni dei miei lettori italiani in persona.

Se trovate errori nella traduzione, fate un fischio, anche due...
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