venerdì 9 luglio 2010

Ragazze Lupo, di Martin Millar

Altra vecchia rece di un bel libro.



Kalix è una rampolla 17enne, magra, depressa, drogata, innamorata di un ragazzo bandito dal clan, lei stessa bandita e condannata, è una lupa mannara. È lei a muovere tutto, dalla morte del padre, Signore dei Lupi, alla lotta per la successione dei fratelli, ma è insopportabile, sembra una bambina di otto anni, viziata, per fortuna non è lei la protagonista, o per lo meno non solo lei. Intorno, infatti, ruotano la sorella, Trix, stilista di moda che vuole stare lontana dalla sua famiglia, e dotata di poteri magici; Malveria, migliore amica di Trix, fissata con la moda, Regina del Fuoco, anche lei dotata di poteri; Beautix e Delicius, gemelle bandite dal clan, rokkettare punk, troppo sbronze per fare concerti; Agrivex, 17enne quasi-nipote di Malveria; i due fratelli di Kalix, Sarapen e Marcus, che lottano per la successione al trono, il primo per diritto, il secondo istigato dalla madre; Dominil, cugina dei quattro fratelli, algida fisicamente e psicologicamente; infine, una ragazza e un ragazzo universitari, che vogliono aiutare Kalix ad uscire dalla sua situazione, rimanendo, loro malgrado, invischiati nella guerra intestina.


La storia intreccia gli affari del clan a quelli della Regina del Fuoco, a quelli dei due umani e a quella dei Cacciatori (umani che ammazzano i licantropi), e alla personale storia di Kalix, solitaria e senza amici.


Inutile dire che il personaggio meglio riuscito sia Malveria, capace di piangere per un vestito, ironica, senza senso del “tatto umano”, a volte senza senso lei stessa, ma valida guerriera e potente maga.
I lupi mannari sembrano un po’ una caricatura degli umani, nel loro essere egoisti, crudeli, innamorati, depressi, gelidi, superficiali.


Nel complesso il romanzo è esilarante, leggero, inedito. Non ha grosse pretese, ma i vari risvolti psicologici, guerreschi, sessuali, rendono la lettura molto piacevole e scorrevole, tanto che il lettore è portato ad arrivare alla fine (660pag) molto velocemente. Scritta quasi come una favola e con cambi di scena molto frequenti, è un urban fantasy per niente horror e molto tragicomico.




Non è un capolavoro, ma è assolutamente consigliato!


Voto: 8 e mezzo

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