lunedì 21 novembre 2011
E anche Breaking Dawn I è andato
sabato 16 ottobre 2010
Elucubrazioni e Renesmee Cullen
giovedì 29 luglio 2010
Le mutande di Robert Pattinson

Le mutande di Robert Pattinson alias Edward Anthony Masen Cullen. No, C.I.O.È le voglio!!! Le regalerò al mio ragazzo per il suo compleanno. Ma... Oh, me disgraziata :O il suo compleanno è a dicembre, ah che vita ingiusta e riprovevole!
E va bene le guarderò da qui, adorante e in attesa.
ps. Un aspetto positivo c'è: mi ha raggelato la giornata.
venerdì 16 luglio 2010
Eclipse. Che noia...

Oggi mi sono degnata di andare a vedere Eclipse. Noia. Che noia. Che noia, mamma mia, che noia!
Che recitassero per modo di dire già lo sapevamo, però, ecco… che noia! Non succede nulla per tutto il film. Eppure mi ricordavo che tra i quattro libri era quello che avevo apprezzato di più, forse per la storia che si racconta degli indiani, o era New Moon? Non ricordo (‘mazza m’è rimasto impresso!). Del film mi è piaciuta la musica, ogni tanto la fotografia.
Robert Pattinson… lasciamo perdere! Mi piacciono quasi tutti tranne lui, bleah! È vero assomiglia a un piede. Che noia!
Lei mi sembra che sia diventata più brutta, o forse più bianca, si starà preparando psicologicamente alla trasformazione. Sì, deve essere così. Eh, però prima si devono sposare. Prima matrimonio, poi sesso, poi vampira. Già. Che noia! E poi muore di freddo e poi la mattina dopo sta in camicetta sulla neve. Più che noia!
Vediamo, cosa c’è di interessante? Che lei bacia lui, poi l’altro. Povera anima in pena (dicesi zoccola!). Che noia!
Ah no, di interessante ci sono le storie di Jasper (Jackson Rathbone) e la biondona (Nikki Reed, che tra l’altro dimostra dieci anni in più di quelli che ha). Charlie, il padre, era improbabile nel libro, lo è ancora di più nel film. I lupi sono magicamente diventati grossi come cavalli; Bree Turner è magicamente diventata importante; Victoria è magicamente diventata un’altra (ed era meglio l’altra, ovvero Rachelle Lefèvre). Che noia!
Ma noooo, ho trovato cosa ci fosse di interessante: l’aria condizionata, né troppo fredda né troppo calda. Da paura!
Invece da Fnac si moriva di freddo e io me ne andavo coperta di libri da uno scaffale a un altro. Ne avevo presi dieci e ho ridotto a quattro. Santa Cecropia, sembra che io nella mia stanza abbia spazio, sembra che io nel portafoglio abbia i soldi, sembra che io in camera non abbia già duemila libri in arretrato, sembra che io nella mia vita abbia tempo.
Dil, tu NON hai tutto ciò, ficcalo nella tua testolina, una volta tanto!
venerdì 9 luglio 2010
Ragazze Lupo, di Martin Millar
Kalix è una rampolla 17enne, magra, depressa, drogata, innamorata di un ragazzo bandito dal clan, lei stessa bandita e condannata, è una lupa mannara. È lei a muovere tutto, dalla morte del padre, Signore dei Lupi, alla lotta per la successione dei fratelli, ma è insopportabile, sembra una bambina di otto anni, viziata, per fortuna non è lei la protagonista, o per lo meno non solo lei. Intorno, infatti, ruotano la sorella, Trix, stilista di moda che vuole stare lontana dalla sua famiglia, e dotata di poteri magici; Malveria, migliore amica di Trix, fissata con la moda, Regina del Fuoco, anche lei dotata di poteri; Beautix e Delicius, gemelle bandite dal clan, rokkettare punk, troppo sbronze per fare concerti; Agrivex, 17enne quasi-nipote di Malveria; i due fratelli di Kalix, Sarapen e Marcus, che lottano per la successione al trono, il primo per diritto, il secondo istigato dalla madre; Dominil, cugina dei quattro fratelli, algida fisicamente e psicologicamente; infine, una ragazza e un ragazzo universitari, che vogliono aiutare Kalix ad uscire dalla sua situazione, rimanendo, loro malgrado, invischiati nella guerra intestina.
La storia intreccia gli affari del clan a quelli della Regina del Fuoco, a quelli dei due umani e a quella dei Cacciatori (umani che ammazzano i licantropi), e alla personale storia di Kalix, solitaria e senza amici.
Inutile dire che il personaggio meglio riuscito sia Malveria, capace di piangere per un vestito, ironica, senza senso del “tatto umano”, a volte senza senso lei stessa, ma valida guerriera e potente maga.
I lupi mannari sembrano un po’ una caricatura degli umani, nel loro essere egoisti, crudeli, innamorati, depressi, gelidi, superficiali.
Nel complesso il romanzo è esilarante, leggero, inedito. Non ha grosse pretese, ma i vari risvolti psicologici, guerreschi, sessuali, rendono la lettura molto piacevole e scorrevole, tanto che il lettore è portato ad arrivare alla fine (660pag) molto velocemente. Scritta quasi come una favola e con cambi di scena molto frequenti, è un urban fantasy per niente horror e molto tragicomico.
Non è un capolavoro, ma è assolutamente consigliato!
Voto: 8 e mezzo