Parto dal presupposto che do cinque stelle solo a pochi libri: a quelli che penso rileggerò, che mi hanno emozionato o colpito, che mi hanno illustrato mondi e personaggi a cui mi sono affezionata alla prima lettura o che hanno toccato qualche corda imprevista. Ecco, Gothica non è stato questo per me, eppure non posso dare di meno.
In Gothica, non c'è nulla di nuovo, non ci sono descrizioni di luoghi o mondi futuri o fantastici, tuttavia c'è molto di più. Che Falconi avesse acquisito una scrittura molto più raffinata lo avevamo già scoperto nei libri precedenti; la piacevole scoperta sta nel suo modo di descrivere delle questioni di oggi spesso dimenticate, quali gli Ogm, la clonazione, l'eugenetica, calandole in un romanzo, non molto lungo (e per fortuna, perché non avrebbe avuto la stessa forza), che nella sua semplicità non presenta la scontata lotta tra bene e male, tra giusto e sbagliato, bensì l'attualissimo conflitto esistente tra Scienza e Chiesa, nei loro estremi. Attraverso i suoi personaggi, in particolare Padre Faust (il nome dice nulla?) e Helena, ritroviamo fede e progresso, prima nella loro convinta superbia e poi nella loro ricapitolazione. Banalmente, mi ha fatto pensare al simbolo YinYang - quello bianco e nero - dove ognuno di noi ha delle convinzioni da mettere in dubbio perché c'è sempre un po' di vero anche nell'altro; a volte, è con noi stessi che dobbiamo scontrarci, prima che con gli altri.
Falconi non ci fornisce una risposta: con i suoi personaggi e i loro umani dubbi ed errori, ci pone le stesse loro domande -a cui ognuno di noi risponderà- senza mai chiederle, ma facendocele vivere per mezzo dei suoi protagonisti. I temi affrontati sono tanti e non tutti così prevedibili, per quanto ricavati per lo più da fatti realmente accaduti. L'autore riesce a metterli insieme, con notevole abilità.
Complimenti a Francesco, se non altro per il coraggio!
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