venerdì 20 maggio 2011

Le descrizioni nei libri

Vorrei affrontare due post inerenti i romanzi, in particolare uno sul genere avventura e uno sulle descrizioni. Inizierò da quest’ultimo, perché metterli insieme mi sembra fare un’accozzaglia di cose.

Vi piacciono i libri con TANTE descrizioni? Mi riferisco a luoghi, edifici, vestiti e così via.


A me piacciono le descrizioni, ma solo se hanno lunghezze umane e se sono utili ai fini della trama, e non intendo la trama in generale, anche in quel singolo momento va bene: deve essere qualcosa che viene descritto in quanto spiega, non so, lo stupore del protagonista, o un’emozione contrastante, o anche in linea, ma deve rientrare nelle logiche del protagonista o della trama e non essere buttata là tanto per; esempio:



[Protagonista che si trova lontano da casa in una situazione non proprio ottimale, magari bloccato da qualcuno che lo tiene prigioniero] La porta dava sul fronte occidentale, il sole tiepido del tramonto ne faceva brillare gli intagli dorati: petali di fiori e foglie, che catturavano e rifrangevano i raggi ramati in mille arcobaleni, si arrampicavano sugli alti battenti in mogano scuro, scintillando; spalancai la bocca, e rimasi senza fiato. [L’esempio è inventato da me or ora, abbiatene pietà…]



In pratica esprimo la bellezza di un posto o di qualcosa, in un momento tragico -perché il protagonista è un prigioniero- c’è un’opposizione; oppure serve al protagonista per capire che il suo aguzzino è anche un tipo raffinato: cosa cambierà? Il protagonista capirà che l’aguzzino è anche intelligente? Che ha buon gusto, ma è uno stronzo? Che è un po’ kitsch, tutto fumo e niente arrosto? E così via.

Di sapere come sono tutte le porte, i muri, le finestre, i cancelli e i peli dei tappeti, a meno che non servano in seguito a scappare o altro, non me ne importa un fico secco; da pseduo-scrittrice mi annoierei anche a scriverlo!

La mancanza totale di descrizione di luoghi o cose immerge i protagonisti nel nulla, ma quando sono troppe mi viene il latte alle ginocchia, e a volte mi dà l'impressione che l'autore si stia sforzando solo per far vedere quanto sia bravo...

Non metto in dubbio che sia un gusto, quindi ad altri possono anche piacere; a me, però, piacciono se delineano una situazione, un personaggio, un’emozione. Voi che ne pensate?

3 commenti:

  1. Ancora una volta hai centrato il discorso Dil!!! Sei fantastica e io TI LOVVO ASSAi ah ah ah Sono pienamente d'accordo con te e per quanto riguarda il pezzo inventato da te or ora come dire semplicemente fantasticooooooo.
    Baci Saby

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  2. Ma tu guarda chi resuscita su codesti pizzi?!!??
    Mon Dieu, non m'hai messo neppure una virgola ahahahahahahahahahahah! Blasfemia! ; )

    Ehm, su, un po' di serietà: ne deduco che anche tu abbia una visione "particolare" delle descrizioni...


    Nb. Sono Dil, oggi Google fa le bizze...

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  3. Dunque.....personalmente in linea di massima sono abbastanza d'accordo, è anche vero che c'è un terzo tipo di descrizioni e sono quelle evocative (specialmente nei fantasy) che non necessariamente servono per la trama della storia narrata quanto più per raccontare quello che è già stato in quel posto (Tolkien ne è strapieno di questo genere di descrizioni) che se da una parte arricchisce di molto la descrizione del mondo in cui è ambientata la storia è anche estremamente difficile da elaborare e posizionare perchè può assai più facilmente delle altre risultare pesante!!
    Di base sono comunque abbastanza d'accordo con te anche se ritengo che spesso sia un dettaglio meramente soggettivo!! come ti ho detto spesse volte ho incontrato in rete moltissima gente che trova la Carey prolissa, cosa che per me non è affatto!!!
    Comunque brava...mi piace che tiri fuori di queste disguisizioni!!! ;))))

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