domenica 26 giugno 2011

Alcuni ultimi libri

Aggiorno sui libri letti in questo periodo, solo qualche commento, niente recensioni. E solo tre libri, per oggi.



Matched - La scelta, di Ally Condie


Trama: Cassia non ha mai avuto dubbi: la Società sceglierà sempre il meglio per lei. Cosa leggere, cosa amare. In cosa credere. E quando Il volto di Xander appare sullo schermo dell'Abbinamento, il sistema che unisce individui geneticamente compatibili per creare coppie perfette. Cassia non ha incertezze: è lui il suo Promesso, il ragazzo giusto per lei. La sua gioia, tuttavia, non durerà a lungo: un malfunzionamento del Sistema le mostrerà il volto di un'altra persona, proprio prima che lo schermo si oscuri, qualcuno che lei conosce, Ky Markham. La Società le comunica che si è trattato di un errore tecnico, cosa rara in un mondo in cui le sviste non sono ammesse, ma Cassia non può impedirsi di pensare a lui, d'incontrare il volto del ragazzo In ogni suo sogno, in ogni suo pensiero. E una domanda, la più proibita e pericolosa, inizia a farsi strada: e se non fosse lei a essere sbagliata? Se fosse Ky il suo vero Promesso? Quale sarà la scelta di Cassia? Tra Xander e Ky, tra un amore obbligato e un amore che è il simbolo stesso della ribellione, chi avrà la forza di scegliere?



Mi attirava molto, l’idea mi sembrava originale, anche perché non ho letto nulla del genere, ma mi ha un po’ delusa: l’ho trovato lento, non accade mai nulla, tranne nelle ultime pagine. È un romanzo Y/A e per questo mi è mancato qualcosa. Le prime pagine sono carine perché c’è la novità e la morte del nonno, ma non bastano a tirare su un intero libro per bambini, perché, lo ammetto, se avessi avuto 15 anni forse mi sarebbe piaciuto di più.


Tra l’altro non ho capito perché la protagonista si innamori di Ky, mi pare più una curiosità nei confronti di un ragazzo diverso. E povero Xander, è tanto caruccio! Poi ho notato, proprio di recente, che i triangoli, soprattutto tra ragazzini, mi hanno veramente rotto.


Scrittura semplice e lineare.


In conclusione, voto: 6.5


***



Angeli ribelli - Gemma's Trilogy vol.2, di Libba Bray


Trama: La società vittoriana di fine Ottocento, i balli dell'aristocrazia londinese e la magia di regni incantati e meravigliosamente insidiosi. Chi ha imparato ad amare Gemma Doyle, l'eroina di "Una grande e terribile bellezza", troverà nuove emozioni in questo secondo capitolo della saga. Insieme a Gemma - sempre più consapevole dei propri poteri magici e ancor più decisa a distruggere definitivamente la malvagia Circe - ritroviamo la timida Ann, l'ostinata Felicity, il misterioso Kartik e l'affascinante corteggiatore Simon Middleton, oltre a spiriti e presenze oscure, amici perduti e nemici ritrovati. Appuntamenti mondani, lezioni d'arte sulla caduta degli angeli ribelli, visite al manicomio di Bethlem e apparizioni di inquietanti fanciulle vestite di bianco, trasformano le vacanze di Natale di Gemma in una corsa a perdifiato nell'ignoto, alla ricerca del Tempio ma soprattutto di se stessa. Un'Odissea al femminile, con una protagonista e voce narrante forte, indipendente e passionale, in cui sogno e realtà, visione e incubo si fondono in una rilettura del romanzo gotico vittoriano e dei feuilleton di un tempo, ma con echi di un moderno fantasy e la verve di un manga.



Benché anche questo sia Y/A e ci sia una sorta di triangolo, beh, non ci sono paragoni con quello sopra. Il primo (ne ho parlato qui) mi era piaciuto moltissimo, questo mi è piaciuto ancora di più: mi hanno catturato le ambientazioni, le atmosfere, i colpi di scena anche se alcuni li avevo previsti.


La scrittura è pulita e molto bella. Le frasi non sono né troppo corte né troppo lunghe.


MI SONO PERDUTAMENTE INNAMORATA DI KARTIK. Spero che nel terzo possa avere più spazio.


Rispetto al primo, la storia è più originale, complessa e in parte più adulta, nel senso che sembra più rivolta alla parte adult e meno alla parte young. Come per il primo, invece, ottima caratterizzazione dei personaggi; la magia non mi ha mai infastidita nonostante non sia il mio forte; è molto gotico, femminile e vittoriano, eppure -nonostante i miei gusti- non c’è nulla che non mi sia piaciuto.


Voto: 9


***




Il tuo cuore mi appartiene, di Dean R. Koontz


Trama: Ryan Perry ha il mondo in tasca: è un uomo di successo, possiede una villa faraonica, ha una bellissima fidanzata, Samantha, con cui sta per sposarsi, e tutta la vita davanti. O almeno così crede, fino al giorno in cui scopre di essere affetto da una malformazione cardiaca che gli lascia molto poco da vivere. Da quel momento la sua esistenza si riduce a una infinita serie di esami, visite, ricoveri in ospedale, che lo fanno sprofondare in una spirale sempre più cupa di angoscia e ossessioni. Solo quando si profila all'orizzonte la possibilità di un trapianto, Ryan sembra ritrovare un po' della speranza perduta. Ma non può immaginare che, una volta conclusa con successo l'operazione, nulla per lui sarà più come prima. Minacciose presenze che solo lui percepisce si insinuano nella sua vita, assediandolo nelle troppe stanze della sua villa; allucinazioni orribili lo perseguitano, e macabri oggetti compaiono dal nulla - un pendente a forma di cuore, un video cruento dell'organo pulsante - accompagnati da un messaggio di terrificante chiarezza: il tuo cuore mi appartiene. Da quel momento, il terrore si impadronisce di Ryan, finché tutte le sue paure prenderanno la forma fin troppo concreta di una sconosciuta dagli occhi a mandorla. Una donna che nasconde un'atroce verità, e che è più vicina al cuore di Ryan di quanto lui stesso possa immaginare...



Dunque, dunque mumble, mumble, il romanzo non sarebbe male, scritto bene, in maniera un po’ asciutta per i miei gusti, ma comunque pulita. Il problema, secondo me, è il titolo del libro, oltre alla quarta di copertina, infatti il protagonista si opera oltre la metà del libro: tutto quello che viene descritto nella quarta (e che mi ha attirata), in realtà succede dopo molte pagine; all’inizio, quindi, la prima buona metà l’ho trovata noiosa e inutile.


Alla fine si scopre la sua utilità, ma ormai hai letto il libro con uno spirito deluso e annoiato…


Voto: 6.5







venerdì 24 giugno 2011

La pazienza è un analgesico

Ed è per questo che non funziona più: assuefazione. Non parlo della pazienza nei confronti degli altri, parlo di quella nei confronti della vita, parlo di quella che ti dicono tutti di avere -da quasi dieci anni- quando sconsolata ti rendi conto che i sogni non si realizzano mai. La mia, di pazienza, non funziona più: il mio corpo non la recepisce.

Vedrai che le cose si risolveranno non ha più senso. Ora, adesso non sono risolte, e se la mia speranza esiste ancora, e se un domani una svolta ci sarà, ora, adesso non sono risolte. Il sogno potrà realizzarsi, ma non il sogno iniziale: se hai sognato di fare una cosa a dieci anni e la realizzi a cinquanta, il sogno si è realizzato solo in parte. Sì, accontentiamoci del meglio tardi che mai, ma ora, adesso quel sogno è rimasto tale: impalpabile.

Non c’è nessuna svolta, neppure all’orizzonte, e io mi sono stancata di sentirmi dire che devo avere pazienza. La pazienza non cura la malattia, la pazienza è un analgesico, nulla di più; la mia mente ha compreso il trucco.
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